Evento
Quel cibo che non va sprecato. La sfida di «Parma alimentare»
Al cinema D'Azeglio proiettato il film «Non morirò di fame»
Le ricette antispreco sono tante e tutte buonissime. Per averne un assaggio bastava recarsi sabato pomeriggio al cinema D’Azeglio dove è stato proiettato il film «Non morirò di fame»: una pellicola firmata dal regista Umberto Spinazzola, inserito tra le attività promosse da Parma alimentare all’interno del «Festival interno verde», che si è tenuto a Parma lo scorso fine settimana.
Ad accogliere gli spettatori, prima della proiezione, c’era un piccolo snack composto da pasta avanzata o stracotta, successivamente fritta e insaporita con una polvere di rapa rossa e piselli, offerto dai ristoratori di Parma quality restaurants. L’evento aveva l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul tema sempre più attuale degli sprechi alimentari, soprattutto dopo le recenti alluvioni che hanno colpito la Romagna rendendo il reperimento di generi alimentari ancora più complicato.
«Parma alimentare era presente fin dalla prima edizione del Festival e siamo orgogliosi che questo progetto stia continuando - commenta Alessandra Foppiano, executive manager di Parma alimentare -. È un evento sostenibile e coinvolgente, ma siamo pronti e aperti ad accogliere la generosità dei singoli proprietari di giardini che abitano il territorio. Parma alimentare si occupa di promozione dell’agroalimentare del nostro territorio da oltre cinquant’anni e in questo momento storico è molto attenta ai bisogni alimentari causati soprattutto dagli sprechi. È in questo contesto che abbiamo deciso di portare in giro per l’Italia la pellicola di Umberto Spinazzola che pone al centro proprio questo tema».
«Non morirò di fame» è infatti una storia di riscatto che tocca tematiche universali come l’elaborazione del lutto e il complesso rapporto padre-figlia, ma anche tematiche a carattere sociale come lo spreco alimentare. Racconta la storia di Pier, ex chef stellato che vive ai margini della società, ma che ritroverà il suo amore per la cucina attraverso un viaggio nell'importante recupero alimentare, elaborando ricette appetitose con ingredienti ri-utilizzati e salvati dallo spreco.
«Tutte le aziende che lavorano con Parma alimentare nell’ambito del progetto “Parma food valley” hanno a cuore le necessità alimentari, soprattutto in un periodo come questo - continua Alessandra Foppiano -. Il nostro mestiere vuole dare valore all’importanza e alla bellezza di un territorio ricco di eccellenze agroalimentari e, per fare ciò, al nostro fianco ci sono sempre gli chef ambassador di Parma quality restaurants, un consorzio di oltre quaranta chef e ristoratori che da anni accompagnano Parma alimentare nelle iniziative legate al territorio».