Il docufilm

«Arandora Star», le riprese in Scozia

Una troupe sulle spiagge della tragedia del luglio 1940

Riprese, interviste, incontri, molti minuti di girato: la troupe bolognese - il regista Danilo Caracciolo, la produttrice Giusi Santoro (PopCult), lo storico Davide Musumeci e il direttore della fotografia George Adrian Chiric - impegnata nella realizzazione del film documentario «Arandora Star. 2 luglio 1940» è rientrata dalla Scozia, portando un bagaglio di materiali ed emozioni. «A Glasgow e nelle isole Ebridi - dice Caracciolo - abbiamo guardato con i nostri occhi i luoghi che fecero da scenario alla vicenda dell’Arandora Star, riportando oltre a tante informazioni un carico di stupore e commozione».
«Dal buio in cui è rimasta a lungo, la storia dell’Arandora Star si è guadagnata una centralità nella ricerca e nell’attenzione ben oltre i nostri territori - commenta il consigliere regionale Matteo Daffadà - e sono felice, di essere coinvolto in questo progetto insieme a tanti amici che negli anni hanno voluto tenere accesa la luce della memoria».


Gli fa eco Giuseppe Conti, responsabile Comitato Pro vittime Arandora Star di Bardi: «La realizzazione del docufilm è un altro passo avanti per portare alla luce uno dei più drammatici episodi della nostra emigrazione, il più grave come numero di vittime complessive. Questo filmato sarà molto importante anche per il lavoro che da tempo abbiamo intrapreso per far conoscere nelle scuole la memoria di una parte poco conosciuta e studiata della nostra storia».
Le riprese sono iniziate a Bardi. La ricerca e i sopralluoghi sono proseguiti al Memorial Garden di Glasgow, dove la troupe ha incontrato il console italiano e raccolto le testimonianze di Ralph Gonnella e di altri parenti delle vittime; poi a Colonsay dove furono ritrovati i corpi di alcune vittime e nell’isola di Mull, dove, dalla sabbia, riaffiorano i resti di una scialuppa di salvataggio.
r.c.