Oltre 2 tonnellate pro capite di cibo sprecate ogni anno nei Paesi del G20

Ammonta a oltre 2 tonnellate, ovvero l'equivalente del peso di un Suv di grandi dimensioni, il cibo sprecato ogni anno da ogni persona che vive nei Paesi del G20. Il dato emerge dalla nuova edizione del Food Sustainability Index, l’indice mondiale che misura la sostenibilità dei sistemi alimentari attraverso i «pilastri» dello spreco alimentare, dell’agricoltura sostenibile e delle sfide nutrizionali. E' stato creato dalla Fondazione Barilla e dall’Economist Intelligence Unit (Eiu), l’anteprima è dedicata ai Paesi del G20. Il report è stato presentato online nel corso del «Fixing food 2021: An opportunity for G20 countries to lead the way».

Dallo studio emerge che in merito a spreco di cibo, agricoltura sostenibile e sfide nutrizionali, Canada e Giappone sono tra i Paesi più virtuosi, seguiti da Francia, Germania e Australia. L'Italia è tra i «top performer» per la lotta alla deforestazione, ma emergono ancora troppe disparità tra nord e sud. Da un’analisi approfondita sul nostro Paese, il Food Sustainability Index mostra come l’Italia sia tra i Paesi più virtuosi tra quelli del G20, sebbene vi siano ampi margini di miglioramento per essere ancora più sostenibili.

Nel dettaglio, riguardo lo spreco alimentare (sia domestico che lungo la filiera), si scopre che a conclusione del 2021 a livello pro capite ogni famiglia avrà gettato nella spazzatura 67Kg di cibo, i servizi di ristorazione altri 26 Kg e le vendite al dettaglio 4 Kg. I risultati segnalano che ogni cittadino italiano, in modo diretto o indiretto, al termine dell’anno sarà stato responsabile dello spreco di 97kg di cibo.

“I nostri sistemi alimentari (e la loro sostenibilità) svolgono un ruolo centrale per avviare la tanto auspicata transizione ecologica che metta al centro Persone, Pianeta e Prosperità - ha dichiarato Marta Antonelli, Direttore della Ricerca di Fondazione Barilla -. Questi contribuiscono fino al 37%1 delle emissioni di gas serra e richiedono alte quantità di energia dato che dipendono ancora molto dai combustibili fossili, senza considerare che la sola agricoltura utilizza il 70% di tutta l’acqua disponibile2. Ecco perché, per rispettare gli impegni presi con la recente Dichiarazione di Matera adottata dal G20 sul fronte della sicurezza alimentare globale sarà necessario fare dei progressi su tutti e tre i pilastri del nostro Food Sustainability Index: spreco alimentare, agricoltura sostenibile e sfide nutrizionali. E i dati ci mostrano che ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Sappiamo che i sistemi alimentari sostenibili sono parte integrante dei 17 SDG previsti dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e, in questo senso, la leadership del G20 può guidare il cambiamento ditrasformazione necessario per raggiungere obiettivi ambiziosi come la riduzione della fame, della povertà, fino alla lotta ai cambiamenti climatici”.