E col blocco dei viaggi viene a galla il «sommerso»
Un «giro» miliardario. Ogni anno dall’Italia sono registrati in partenza quasi tutti i Paesi del mondo diversi miliardi. Nel 2020 le rimesse tracciate da Bankitalia ammontano a 6 miliardi e 766 milioni di euro: +12,5% rispetto ai 6,012 miliardi del 2019. Non è un record: nel 2011 si era arrivati a 7 miliardi e 394 milioni, poi il totale ha iniziato a scendere fino ai 5 miliardi del 2016. Da allora è tornato a salire. E l’anno della pandemia, con relativa crisi, ha visto questo settore in decisa controtendenza.
«Nell’ultimo trimestre del 2020 - spiega Bankitalia - le rimesse inviate all’estero dagli stranieri residenti in Italia sono aumentate del 19,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel complesso del 2020 le rimesse in uscita hanno registrato una crescita del 12,5 per cento rispetto al 2019. Gli incrementi più consistenti si sono registrati nei flussi verso i paesi geograficamente più vicini all’Italia e in particolare verso i paesi europei esterni all’Unione europea (+38,7 per cento), verso i paesi del Nord Africa e Vicino Oriente (+28,6 per cento) e quelli dell’Africa sub-sahariana (+24,2%)».
Perché in un anno drammatico per molte imprese e non pochi lavoratori gli stranieri hanno mandato oltre i confini molto più di prima? Secondo gli esperti, anche i cittadini stranieri, come gli italiani, hanno visto i loro consumi scendere drasticamente a causa del lockdown, aumentando i «risparmi forzosi». Così gli immigrati hanno aumentato il loro sostegno verso i famigliari nei Paesi di origine, a loro volta in difficoltà per la pandemia.
Un’altra causa dell’aumento delle rimesse, per gli esperti del settore, è la mancanza dei viaggi che gli immigrati o loro parenti e conoscenti, compivano nei Paesi d’origine in estate o a fine anno, portando con sé dei risparmi liquidi. Specie se si tratta di Paesi del Mediterraneo o europei. Nel 2020 quelle somme sono transitate attraverso i canali ufficiali (tipo i money transfer), ingrossando così le statistiche. Ci sarebbe stata insomma un’emersione - più o meno forzata dal contesto - di soldi che in ogni caso già venivano mossi.
Guardando ai singoli Paesi, se a Parma l’India la fa da padrone, a livello nazionale in testa c’è il Bangladesh: 707,34 milioni nel 2020, di cui 194 nel solo quarto trimestre; seguono la Romania con 604,47 milioni l’anno scorso, le Filippine (449,29 mln), Pakistan (436,86 mln) e ancora Marocco (429,42 mln), Senegal (412,32 mln) e Sri Lanka (350,38 mln). Così come accade nel Parmense, le rimesse tracciate dall’Italia verso la Repubblica popolare cinese sono basse: 9,96 milioni nel 2020, di cui 2,96 nel quarto trimestre.