Comunione dei beni: sembra facile. Ma ci sono le eccezioni
Il quesito
Io e i miei 2 fratelli abbiamo ereditato, in parti uguali, una casa con giardino, successivamente ci siamo accorti che al catasto mancava il garage... e anche il giardino catastalmente aveva incongruenze... abbiamo regolarizzato inserendo il garage e tramite acquisto di una piccola fetta di terreno dai vicini regolarizzato anche il giardino... Vorremmo intestare l’immobile ai miei figli tramite vendita da parte dei miei fratelli e donazione mia: può la moglie del mio fratello in comunione dei beni opporsi? Il bene è ereditato ma le successive modifiche incidono?
A.J.
Al di là del racconto particolarmente dettagliato, il quesito del lettore si può sintetizzare in questo modo: abbiamo ereditato, io e i miei fratelli, un terreno, poi abbiamo acquistato una striscia per sistemare i confini. I miei fratelli sono sposati, uno in separazione, uno in comunione dei beni. Vorrei far acquisire la proprietà del tutto ai miei figli. La moglie in comunione di mio fratello può opporsi?
LA COMUNIONE DEI BENI
Nata per proteggere il coniuge che non lavora in epoca diversa dall’attuale, da un lato la comunione dei beni sta perdendo sempre più il suo fascino: le coppie in separazione dei beni sono certamente la maggioranza, e la comunione dei beni è considerata sempre più, e non a torto, come un complicato impiccio. Ma dall’altro è spesso vista, quando c’è, come fosse un regime completo e senza eccezioni. Così non è, perché sono diversi i beni esclusi dalla comunione. Senza perderci in elenchi che non riguardano il caso qui trattato, basterà ricordare i beni pervenuti per successione, per i quali il coniuge non ha alcun diritto.
L’ACQUISTO SUCCESSIVO
C’è quella striscia di terra in confine, acquistata in seguito. Il quesito non dice quale sia stato il ruolo della moglie in comunione dei beni, in quel rogito d’acquisto. Se non era presente (o se, presente ha partecipato all’acquisto) la proprietà di quella striscia è anche della moglie. Conseguenza: il terreno non poteva essere fuso con il precedente, si sarebbero formate due proprietà diverse: la prima, derivante dalla successione, di proprietà dei soli tre fratelli e liberamente vendibile. La seconda, in cui la moglie del fratello ha una quota di comproprietà e deve necessariamente intervenire nel rogito, che è molto più che un semplice diritto ad opporsi.
IL RUOLO DELLA MOGLIE
Mai dimenticarsi della moglie, quando si è in comunione dei beni. Accadeva nei primi tempi della legge, con mariti che acquistavano appartamenti in segreto, con conseguenze non sempre pacifiche in famiglia, una volta scoperta l’operazione. Ma poiché ormai questi errori non si fanno più, diamo per scontato che nell’acquisto di quella striscia la moglie sia intervenuta, riconoscendo la proprietà personale del marito, per l’utilizzo di somme sue proprie. A questo punto il problema non si pone più. Una parte per la provenienza successoria, una parte per il riconoscimento di bene personale, la moglie in comunione non c’entra più, e i fratelli sono liberi di vendere.
Arturo Dalla Tana
Notaio