LA PAROLA ALL'ESPERTO

I problemi (e i rumori) causati dall'installazione dei condizionatori

Risponde Antonella Maestri (Avvocato Confedilizia di Parma). Inviate i vostri quesiti a esperto@gazzettadiparma.it

Abito in un condominio con sei appartamenti, nel centro storico. Sulle pareti del cavedio dell’edificio sono stati montati nel tempo 5 condizionatori di cui 3 recentemente, a servizio di 2 appartamenti di proprietà dello stesso condominio, e gli altri 2 a servizio di altrettante unità immobiliari appartenenti a due diversi condomini. Vorrei sapere come posso tutelarmi, perché in estate, di notte, dalle finestre che hanno affaccio sul cavedio, tra cui anche quella della camera da letto, proviene un rumore intollerabile.
Lettera firmata

Giustamente il lettore si preoccupa con adeguato anticipo di affrontare un problema che si presenta ormai con una certa frequenza. In assenza di indicazioni riguardo al regolamento di condominio, che potrebbe contenere eventuali limiti o divieti all’installazione di macchinari nel cavedio, ipotizzo che non vi siano prescrizioni al riguardo. Valgono quindi i principi generali. In particolare, va considerato che, in applicazione dell’art.1102 del C.C., «Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto», sempre con il limite di non «estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti».

E che ai sensi dell’art.844 del Codice Civile sono vietate le immissioni di fumo, calore e rumore che superano «la normale tollerabilità avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi». Per quanto riguarda la parità di uso di cui all’art.1102 C.C., è ormai diffusa esigenza di potersi avvalere dei moderni prodotti dell'evoluzione tecnologica per il raffreddamento degli ambienti domestici, esigenza questa che legittima l'utilizzo di parti comuni; nel caso in esame prevale quindi il diritto di chi si avvale del cavedio per posizionarvi il condizionatore, per un miglior godimento delle proprie strutture interne, rispetto al diritto di coloro che intendano preservare i luoghi da un tale uso più intenso.

Vale infatti al riguardo la necessità di contemperare gli interessi da valutare in sede condominiale. Ma ciò non deve comportare comunque immissioni di rumore oltre il limite di tollerabilità di cui all'art. 844 c.c., che la giurisprudenza ritiene non essere assoluto, bensì rapportato alla situazione ambientale, variabile da luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti, e che non può prescindere dalla rumorosità di fondo. Sempre la giurisprudenza (tra le tante Cass.3.8.2001 n.10735), ai fini dell'applicazione dell’art.844 del Codice Civile, fissa in 3 decibel il valore massimo tollerabile dell'incremento di rumore provocato dalle immissioni rispetto al cd. rumore di fondo.

Sicché eccedono la normale tollerabilità le immissioni sonore che superino di 3 dB(A) la rumorosità di fondo. Suggerisco quindi di verificare, possibilmente in contraddittorio con i condomini proprietari delle unità immobiliari a servizio delle quali sono stati installati i condizionatori ed avvalendosi della consulenza di un tecnico specializzato, se le immissioni di rumore sono comprese o meno nei limiti della norma,. All’esito di tale verifica, potranno essere valutate le eventuali misure da prendere per eventualmente ricondurre il rumore proveniente dal cavedio nella normale tollerabilità.

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