FIERE DI PARMA

La prima giornata di Cibus 2022: ottimismo per l'export, timori per l'aumento di costi. Migliaia di buyers, Vip negli stand

Gli interventi del ministro Patuanelli, del presidente di Federalimentare Vacondio e di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria

Parma è di nuovo capitale del cibo. Il settore dell’agroalimentare è tornato oggi a incontrarsi alle Fiere di Parma per la 21esima edizione di Cibus  - fino al 6 maggio - tra l’entusiasmo dettato dall’aumento dell’export nel 2021 (40 miliardi su un totale di 155 di fatturato per la sola industria alimentare che superano i 50 se si considera l'agroalimentare) e i timori generati dalla crisi energetica e dall’aumento dei costi delle materie prime.

L’urgenza di un intervento per il settore è stata ricordata da un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, letto durante il convegno inaugurale. «L'industria alimentare e la sua filiera, con l’acuirsi della crisi internazionale - ha scritto Mattarella - hanno un urgente bisogno di risposte finalizzate al superamento della fase emergenziale e alla proiezione verso una prospettiva di rilancio e duraturo sviluppo».

In visita tra gli stand di Cibus, organizzata da Fiere di Parma in collaborazione con Federalimentare, il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. «C'è la voglia di tornare ad esserci e mostrare l’agroalimentare italiano al mondo - ha detto Patuanelli - dopo aver esportato nello scorso anno per un valore record di 52 miliardi. E aggiungo che anche i primi mesi dell’anno non stanno segnando il passo. Certo, le difficoltà ci sono, dovute anche al conflitto ucraino e all’aumento dei costi, soprattutto dell’energia, ma il governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi».

Preoccupazioni sono state evidenziate dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che nel pomeriggio ha partecipato all’assemblea pubblica di Federalimentare. I timori, per il leader degli industriali, sono in particolare per i dati della produzione nazionale. «Nel primo trimestre avevamo detto, con il Centro Studi Confindustria, che avremmo rallentato con il Pil in zona negativa dello 0,2% e purtroppo abbiamo avuto ragione - ha sottolineato Bonomi - vuol dire che ci stiamo mangiando l'effetto trascinamento del rimbalzo del 2021 e questo è un dato che ci deve preoccupare».


Anche Ivano Vacondio, presidente uscente di Federalimentare, ha rilanciato sulla necessità di misure urgenti. «E' evidente a tutti che abbiamo bisogno di un altro recovery plan perchè ogni singolo Paese da solo non ce la fa. La prima pandemia faceva morire le persone, questa fa morire le aziende», ha evidenziato sottolineando che il «decreto aiuti va nella direzione giusta, ma non è sufficiente».

Tuttavia, secondo i dati forniti da Federalimentare, ci sono anche spiragli di ottimismo. Resta positivo il peso dell’export sul settore: per il comparto rappresenta quasi un terzo del fatturato. Sulle cifre delle esportazioni pesa soprattutto il ruolo degli Usa, considerato che nel 2021 la quota di esportazioni negli Stati Uniti del food&beverage nazionale ha raggiunto un +14%.

“L’industria alimentare ha dimostrato resilienza durante il periodo pandemico non smettendo mai di produrre, di lavorare e dare lavoro, tracciando di fatto un nuovo percorso di consapevolezza dell’importanza del settore – ha dichiarato Antonio Cellie, Amministratore delegato di Fiere di  Parma, a margine del convegno inaugurale – e svelando una volta per tutte una industria inclusiva, legata al territorio, fatta di imprenditori che guardano alla qualità e non alla quantità, che si impegnano in prima persona, mandando avanti aziende legate alla propria identità, al proprio nome”.

E a Cibus la presenza di buyer internazionali non è mancata: circa 2mila provenienti da Stati Uniti, Europa, Medio Oriente, Sud America e alcuni Paesi asiatici, perfino da Cuba e Lettonia. «I buyer esteri sono migliaia, quelli che Ice Agenzia ha portato sono 360 - ha detto il presidente di Ice Agenzia, Carlo Ferro - un numero che è quasi il doppio rispetto a settembre. E’ segno che la macchina delle fiere è ripartita e che Cibus suscita grande interesse nel mondo».

Tante le novità e le proposte in fiera da un comparto che, oltre a essere patrimonio di eccellenze del territorio, ha avuto un ruolo fondamentale durante la crisi del Covid e ora anche con quella ucraina. Tra le curiosità della giornata inaugurale la presenza di Marcell Jacobs e di Fausto Desalu, testimonial rispettivamente delle aziende La Molisana e Parmacotto: i due velocisti - medaglie d’oro ai giochi olimpici di Tokyo 2020 - si sono incontrati per pranzare insieme e hanno attirato la curiosità dei passanti per foto di rito e autografi. Ma a Cibus sono stati avvistati anche l'ex pallavolista Andrea Lucchetta, le vecchie glorie gialloblù Apolloni e Osio. Tanti anche gli showcooking, a partire dal vincitore di masterchef Francesco Aquila.

Diversi convegni ed eventi si sono tenuti nel corso della prima giornata di Cibus. Il concorso Birra dell'anno, realizzato da Unionbirrai (associazione dei piccoli birrifici artigianali), ha premiato il birrificio laziale RITUAL LAB, mentre la Regione in testa per il numero di birrifici premiati è stata la Lombardia.

Ridurre lo spreco alimentare, questa la sfida dei prossimi anni che vede coinvolti sia i consumatori sia le imprese alimentari, la ristorazione e la grande distribuzione. Se il Covid nel 2020 aveva indotto una riduzione dello spreco alimentare da parte delle famiglie italiane, nel 2021 si è vista una risalita che gli esperti prevedono anche per il 2022. Questo il tema del convegno “L’unico piatto ricco è quello che non spreca - Nuova vita agli scarti alimentari e lotta allo spreco”, organizzato da Economy Group. Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente della Coldiretti Ettore Prandin e il Presidente di Federdistribuzione Ettore Frausin e il Presidente del Banco Alimentare Giovanni Bruno.