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Bper, l'utile trimestrale supera i 290 milioni

Bper mette a segno nel primo trimestre un utile netto consolidato di 290,7 milioni di euro, «dopo aver spesato 69,5 milioni di euro relativi al contributo al Single Resolution Fund», spiega in una nota l’ad, Piero Luigi Montani. I ricavi "core" ammontano a 1.232,1 milioni di euro, +13,1% rispetto al quarto trimestre 2022 e +49% rispetto al primo trimestre 2022. Forte crescita del margine di interesse a 726 milioni con tenuta delle commissioni nette pari a 506,1 milioni.

Gli altri numeri del bilancio

Bper ha poi migliorato efficienza operativa. Il cost income ratio è pari al 51,3% inferiore sia rispetto al 63,2% di marzo 2022 che al dato relativo all’intero 2022 (65,5%). Anche nel primo trimestre è stato poi confermato il miglioramento nella qualità del credito. In particolare l’Npe ratio proforma si è attestato al 2,9% lordo (1,2% netto) in calo rispetto a fine 2022 e al grado di copertura dei crediti deteriorati pari al 60,9%. Prosegue il trend positivo relativo al processo di derisking che prevede una ulteriore cessione di crediti Utp per oltre 400 milioni di euro di valore lordo esigibile complessivo da perfezionarsi entro l’approvazione dei risultati del primo semestre dell’anno in corso consentendo così un’ulteriore contrazione dei crediti non performing. La solidità rimane elevata, con un CET1 ratio fully phased proforma6 al 13,3% ampiamente superiore all’attuale requisito minimo Srep dell’8,5%.

Le considerazioni dell'ad Montani: "Fiducia sull'anno. Miglioreremo la redditività"

«Consapevoli delle incertezze di un complesso quadro macroeconomico, affrontiamo il resto dell’anno in corso con fiducia, convinti che riusciremo a consolidare i livelli di redditività finora conseguiti a beneficio di tutti gli stakeholders, anticipando la traiettoria di crescita ipotizzata lo scorso anno nel Piano Industriale 2022- 2025».

Così l’amministratore delegato di Bper Piero Luigi Montani a commento dei dati trimestrali. «L'attuale contesto di mercato, caratterizzato da una perdurante incertezza geopolitica e da una persistenza dell’inflazione a livelli elevati, ci pone davanti a nuove sfide che la banca - prosegue Montani - saprà gestire efficacemente grazie ai progressi compiuti sul fronte della generazione dei ricavi, alla robusta posizione patrimoniale e di liquidità e alla solida qualità del credito».