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E' morto Giordano Riello, il padre dei condizionatori in Italia. Aveva 97 anni

Gli uomini come Giordano Riello «sono stati quelli che hanno saputo fare grande il nostro Paese e il Veneto, iniziando una difficilissima ricostruzione dell’Italia dopo il secondo conflitto mondiale». Sono le parole con le quali solo due anni fa la vicepresidente del Venero Elisa De Berti consegnava l’ennesimo premio a Giordano Riello, classe 1926, morto oggi nella sua casa di Porto di Legnago, nel Veronese.
Per tutti il padre dei condizionatori d’aria, aveva fondato l'Aermec, primogenita del Gruppo Industriale Giordano Riello International, che oggi conta otto realtà industriali e oltre a sei società commerciali nel mondo. Un uomo di grande levatura morale, oltre che un imprenditore di successo, che con i suoi 'collaboratorì, come li chiamava, ha sempre avuto un rapporto diretto, fraterno, favorendo una redistribuzione diffusa della ricchezza e dei valori sociali del lavoro industriale nel territorio circostante.
Dunque un imprenditore all’antica cresciuto a pane e officina in una delle grandi famiglie che hanno segnato la storia dell’industria veneta e italiana, con quel pallino per la ricerca impresso nel dna che gli ha permesso di rivoluzionare il mercato internazionale della climatizzazione plasmando nel 1961 dal nulla l’Aermec, capofila di un gruppo che conta più di 1.700 addetti e ricavi per oltre 500 milioni di euro. L’Aermec può essere considerata uno dei primi produttori di condizionatori in Europa.
Ma l’ingegner Giordano Riello, ultimo rappresentante di una blasonata stirpe di industriali alla maniera di Marzotto, Olivetti e Zanussi, è stato anche fino all’ultimo un instancabile frullatore di idee e progetti. Fedele alla ricetta tramandatagli dal nonno Ettore, che ai primi del Novecento diede vita a Porto di Legnago alla prima officina diventata nel tempo la roccaforte dei bruciatori. Alla domanda se uno nasce imprenditore o lo diventa, aveva sempre risposto con umiltà e concretezza: «mi è servito molto essere nato in una famiglia di imprenditori, dove il lavoro era una costante persino a tavola, così come sono stato fortunato ad aver avuto bravi maestri».
E’ stato - ha commentato il ministro della Difesa Guido Crosetto - «uno dei grandi dell’industria italiana, l’uomo che ha fatto la storia dell’aria condizionata nel mondo, uno degli ultimi grandi imprenditori che nel dopoguerra hanno reso possibile il miracolo economico e manifatturiero italiano». «Un innovatore» - ha ricordato il governatore del veneto Luca Zaia - con un’azienda nella quale «l'impegno sociale è andato di pari passo con la crescita economica». A ricordarlo anche il sindaco di Bevilacqua, Valentino Girlanda: «aveva creato uno sviluppo e una cultura del lavoro su tutto il nostro territorio».