L'azienda
Seraco, 30 anni nel segno delle costruzioni
Nata come general contractor, si è poi focalizzata sulle abitazioni di pregio
L'azienda parmigiana Seraco il 5 maggio ha tagliato il traguardo dei trent’anni di attività nelle mani della famiglia Ruffolo. Fu nel 1993 che Gabriele Ruffolo acquisì la società, con l’obiettivo di mettere a frutto la propria esperienza focalizzandosi sul settore immobiliare.
«Nasciamo come general contractor, ovvero come facilitatori del lungo e complesso processo di edificazione di costruzioni civili e industriali, e per molti anni lo abbiamo fatto in modo esclusivo, mettendoci alla prova in ambiti con caratteristiche e gestioni molto diversificate - spiega colui che ha vissuto interamente il percorso realizzato - In particolare ci siamo ritagliati un ruolo sia nel settore delle costruzioni di edifici ad uso abitativo che industriale, passando dalle ristrutturazioni alle nuove realizzazioni, fino al restauro semi-conservativo sotto la supervisione della Soprintendenza. In questo modo abbiamo attraversato i tempi, alternando i periodi di espansione costruttiva a quelli della contrazione del settore, arrivando fino agli anni più recenti».
L’ingresso in società dei figli alcuni anni fa - prima Francesco e successivamente Edoardo - ha imposto alle strategie di sviluppo un significativo cambiamento, facendo virare la Seraco verso le costruzioni civili di pregio, ambiti in cui negli ultimi anni è diventata una realtà di riferimento. «Con il nostro apporto, l’azienda ha potuto contare su più risorse da mettere a servizio della crescita e dell’innovazione – spiegano Francesco ed Edoardo Ruffolo - negli ultimi cinque anni ci siamo specializzati nelle ristrutturazioni e costruzioni di qualità e soprattutto sostenibili, seguendone tutto il percorso e le interconnessioni con fornitori e impiantisti: in media centoventi professionisti e collaboratori al mese che gravitano attorno ai nostri cantieri. Le nostre abitazioni, sia a Parma che in Versilia dove abbiamo realizzato diversi interventi, sono tutte in classe energetica A4, con una particolare attenzione verso la domotica, l’innovazione e l’utilizzo del verde».
Una delle migliori rappresentazioni di questa nuova interpretazione green del costruire è la realizzazione di Borgo Felino 51 a Parma, dove non solo sono state applicate le più innovative tecnologie legate al risparmio energetico ma in cui il «verde» sulla facciata, all’interno e sulle terrazze all’ultimo piano, è diventato elemento decorativo ma anche funzionale all’abbattimento delle temperature elevate del contesto urbano. «La sostenibilità è elemento essenziale per il nostro modo di costruire e anche per la nostra azienda: quest’anno presenteremo infatti il nostro primo bilancio di sostenibilità, un’azione di coerenza di cui siamo orgogliosi». Ma non è l’unica novità del 2023: «In questi mesi stiamo perfezionando la fusione con un’azienda che ha all’attivo dieci dipendenti tra operai, architetti e geometri, per la gestione “chiavi in mano” del cantiere e il coordinamento di tutti gli interventi di manodopera. Per noi rappresenta una nuova sfida: ci consente di avere più autonomia e flessibilità per la gestione del cantiere ma prospetta nuove complessità per la relazione con il personale e gli altri aspetti di gestione. Ma questo è il futuro che abbiamo immaginato per la nostra azienda, sempre più proteso a innovazione, sostenibilità e comfort, a vantaggio dei nostri clienti».