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Le imprese continuano a investire: +23% in Emilia-Romagna. L'analisi di Confindustria

Le imprese dell’Emilia-Romagna continuano a investire in modo strutturale nonostante lo scenario italiano e internazionale sia ancora incerto: nel 2022 hanno investito il 5% del fatturato, con un aumento del 23% rispetto al 2021. I dati emergono dall’Indagine sugli Investimenti 2023 realizzata da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Associazioni e Unioni Industriali della regione in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Le imprese nel 2022 hanno puntato soprattutto su investimenti organizzativi e gestionali: il 52% ha investito in formazione e altrettanti in Ict, il 48% in linee di produzione e il 40% in ricerca e sviluppo. Anche le previsioni per il 2023 sono positive: le imprese che prevedono di effettuare investimenti sono l’88%, una quota in leggera contrazione rispetto al 2022. Oltre il 50% delle aziende prevede di investire in Ict e formazione, il 43% in ricerca e sviluppo, il 31% tutela ambientale e il 25% in nuovi immobili.
Non mancano gli ostacoli: per via della dinamica congiunturale quasi il 40% delle imprese si attende una domanda insufficiente. Ci sono anche difficoltà a reperire le risorse umane (35%) e ad affrontare la burocrazia che frena gli investimenti (25%). I costi dell’energia rappresentano un ostacolo per il 18% delle imprese e sono più critici per le medio-grandi imprese, le imprese del settore metalmeccanico e della chimica-plastica.
Proprio sugli investimenti in ambito energetico e tutela ambientale si è concentrato il focus 2023, che rivela come nel 2023 il 60% degli imprenditori investirà per migliorare la sostenibilità dell’azienda. Il 54% delle imprese effettuerà investimenti in ambito energetico per il risparmio di energia e o per il ricorso all’autoproduzione, il 31% in ambito ambientale, e una impresa su quattro investirà in entrambi gli ambiti.

Per la presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi, in questa fase «occorre grande attenzione ad accompagnare e sostenere soprattutto le piccole imprese». Le previsioni per il 2023 «sono positive ma necessariamente caute», ha detto Sassi, spiegando che «la cautela è accentuata dai possibili effetti delle recenti alluvioni sul sistema produttivo, non inclusi nella nostra indagine, che potranno ridimensionare la dinamica di crescita dell’Emilia-Romagna».
L’indagine, illustrata anche Giovanni Foresti, economista Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, per la direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche della banca, Alessandra Florio, conferma «come l’Emilia-Romagna sia una regione dinamica e un traino per l’economia nazionale anche nei momenti di incertezza, poiché costantemente proiettata verso gli investimenti strategici e l’innovazione».
Intesa Sanpaolo «nel 2022 ha erogato 1,6 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine alle imprese regionali - ha concluso Florio - con oltre 370 milioni legati ad obiettivi di sostenibilità concordati con le aziende con specifici meccanismi di premialità» e la banca intende «fornire alle imprese gli strumenti più innovativi per cogliere le opportunità derivanti dalla transizione sostenibile» grazie a fondi del Pnrr. (ANS