INSERTO ECONOMIA
Fisco, si cambia L'obiettivo è semplificare
Fisco, si cambia. Dalle dichiarazioni dei redditi più semplici da compilare a un nuovo calendario per l’invio. Non solo. Lo Statuto dei contribuenti viene equiparato alla Costituzione e ci sarà un Garante a tutelare i cittadini di fronte all’amministrazione fiscale. Sono solo alcune delle novità contenute nei due nuovi decreti legislativi che il governo ha varato con l’obiettivo di rendere sempre più disteso il rapporto tra fisco e contribuente, tanto che uno dei provvedimenti vieta all’Agenzia delle entrate di inviare comunicazioni durante le ferie estive e quelle natalizie.
Obiettivo semplificare
«Le principali novità della delega fiscale - fanno sapere dall'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Parma - alle quali guardiamo con attenzione, sono la razionalizzazione degli obblighi dichiarativi, con la semplificazione della modulistica relativa alla dichiarazione dei Redditi, dell’Irap e dell’Iva, eliminando le informazioni che non incidono sulla liquidazione dell’imposta di cui l’amministrazione finanziaria risulta essere già in possesso; la revisione delle scadenze, con la presentazione delle dichiarazioni al 30 di settembre di ogni anno e la moratoria degli adempimenti per i periodi di agosto e dicembre; l’eliminazione di alcuni adempimenti (come ad esempio le Certificazioni Uniche per i regimi forfettari e di vantaggio). La direzione intrapresa dal Governo pare essere quella corretta di uno snellimento degli adempimenti, unito ad una maggiore chiarezza degli stessi».
Più precisamente verrà introdotto un nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell’Agenzia delle entrate, che dal 2024 saranno proposte al contribuente in una apposita area riservata del sito dell’Agenzia e potranno essere direttamente confermate o modificate mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato. In sostanza non servirà più consultare le istruzioni per la compilazione della dichiarazione.
Per quanto riguarda il calendario l’anno prossimo le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e delle società dovranno essere inviate entro il 30 settembre e non più entro il 30 novembre. Mentre, a partire del 2025, si anticipa ancora e quelle telematiche si potranno inviare a partire dal 1° aprile e sempre entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta. I sostituti di imposta e gli intermediari potranno presentare la dichiarazione tra il 1° aprile e il 31 ottobre di ciascun anno. Dal 2024, in via sperimentale, l'Agenzia delle entrate renderà disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata non solo per lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche per i titolari di redditi diversi e per i titolari di partita Iva. Verranno definiti meglio anche i contorni dell'autotutela: in caso di errore evidente da parte dell'amministrazione finanziaria la stessa, di propria iniziativa o su istanza del contribuente, potrà provvedere a ritirare l'atto più velocemente rispetto a prima.
Lo Statuto del Contribuente
«Risulta rilevante anche la volontà di procedere ad un aggiornamento dello Statuto del Contribuente - commentano dall'Odcec di Parma - orientato ad un approccio maggiormente collaborativo e garantista, così come la previsione dell’obbligatorietà del contraddittorio preventivo, in assenza del quale interverrà l’annullabilità dell’atto impositivo. Altro aspetto interessante è il cambio di paradigma rappresentato dal Concordato Preventivo Biennale che potrebbe riguardare milioni di imprese e partite iva in generale, soprattutto se l’amministrazione finanziaria terrà un approccio ragionevole nella determinazione dei redditi; strumento già presente nei paesi anglosassoni che potrebbe da un lato dare certezza alle imprese che potranno programmare la loro dinamica fiscale, dall’altro consentire all’Erario di concentrare la loro attività di controllo sui casi patologici e di maggiore rilevanza; oltreché dal Regime Collaborativo, ad oggi appannaggio esclusivo delle imprese con oltre 1 miliardo di fatturato, che dovrebbe essere esteso anche a quelle minori, in un’ottica di cooperative compliance, tra imprese e fisco».
Cosa cambia per le imprese
Sale da 50mila a 70mila euro la soglia di esonero per il visto di conformità, lo strumento che garantisce la corretta applicazione delle norme fiscali. Non solo. L’arrivo della manovra con il decreto collegato e dei primi provvedimenti attuativi della delega fiscale modifica lo scenario con cui si dovranno confrontare le imprese a partire dal 2024. Tra le principali novità, la maxideduzione del costo del lavoro per i nuovi assunti, accompagnata però dall’addio all’Ace (aiuto alla crescita economica) che dal 2011 ha incentivato le capitalizzazioni. Ma c’è anche il debutto della Global Minimum Tax al 15% per le multinazionali e una dilazione dei tempi per la sanatoria Ricerca&Sviluppo, gli aiuti di Stato possibili solo se in linea con il quadro dell’Unione Europea, il reshoring - l’abbattimento delle imposte per le imprese che rientrano in Italia. Più precisamente, le aziende che decidono di tornare in Italia beneficeranno di una tassazione ridotta del 50%. Il reshoring riguarda quindi la scelta volontaria, messa in atto da un’azienda, di spostare in tutto o in parte le proprie attività produttive, o le forniture, in un Paese diverso rispetto a quello in cui le stesse erano state precedentemente delocalizzate. In questo caso la strategia verrebbe applicata in Italia. La rilocalizzazione in questione, come si può evincere dall’articolo 5 della bozza del decreto legislativo, consentirà di dimezzare l’imponibile Ires o Irpef a seconda dei casi e dell’Irap. Inoltre sono previsti incentivi per le attività di impresa e di arti e professioni esercitate in forma associata che tornano in Italia da un Paese extra Ue o esterno allo Spazio economico europeo. Nel caso in cui si goda di questa agevolazione e poi, prima che siano trascorsi cinque anni, si scelga di delocalizzare ancora una volta all’estero, lo Stato provvederà a recuperare, con gli interessi, il beneficio economico di cui l’impresa ha approfittato.
Manovra fiscale e aliquote Irpef
Tra le principali novità della riforma Irpef-Ires spicca la riduzione degli scaglioni Irpef, con accorpamento delle prime due aliquote in vigore in un unico scaglione di redditi fino a 28.000 euro, che sarà assoggettato all’aliquota del 23%: risparmio massimo di 260 euro per i redditi da 28.000 euro in su. Riviste anche le detrazioni Irpef per i redditi di lavoro dipendente e assimilati, che vengono innalzate a 1.955 euro. I titolari di redditi soggetti all’Irpef di importo superiore a 50.000 euro vedranno ridursi l’ammontare delle detrazioni spettanti per gli oneri detraibili al 19% di un importo pari a 260 euro. Per i redditi d’impresa e di lavoro autonomo si prevede una super-deduzione del costo per lavoro dipendente incrementale.
Il ruolo dei commercialisti
«Chiaramente attendiamo di valutare i singoli decreti attuativi - sottolineano dall'Ordine dei dottori commercialisti di Parma - tuttavia, dobbiamo significare come il cambio di passo contenuto nella delega fiscale del Governo, da un lato riconosce una centralità della nostra professione quale trait d’union tra erario ed imprese, dall’altro consente alla nostra categoria di porsi quale certificatrice dei modelli di gestione del rischio fiscale per le aziende. Un apprezzamento particolare va poi alla norma che dovrebbe consentire di riconoscere la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione degli studi professionali che segnerebbe da un lato, finalmente aggiungeremmo, un’inversione di tendenza rispetto al passato (la proliferazione dei regimi forfettari, infatti, spingeva alla disarticolazione degli stessi); dall’altro potrebbe favorire un’importante spinta verso l’unione di professionisti singoli ed associati, agevolando la formazione di associazioni di maggiori dimensioni, più in grado di affrontare, in maniera specializzata, la sempre maggiore complessità della nostra professione e le sfide che l’innovazione tecnologica pone».