Cibus 2024
Presentato Cibus 2024. Cellie:"Mercati europei già nostri, guardiamo al mondo. Paese che va a Nutella e Parmigiano non può fermarsi"
Mascarino, Cibus importante per sostenere nostra industria
«Come industria alimentare siamo il primo settore per export che si rivolge direttamente al consumatore, e in questo senso il food è l’alfiere del made in Italy». Lo ha detto il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, in occasione della conferenza stampa di presentazione della 22esima edizione di Cibus 2024. L’industria alimentare italiana, ha aggiunto, si presenta a Cibus 2024 come «un comparto sano, in costante crescita e che gode di grande fiducia da parte dei consumatori. Tale fiducia si riflette anche all’estero, dove l’industria alimentare italiana sta conquistando sempre più mercati, contribuendo ad esportare il Made in Italy e lo stile di vita italiano nel mondo».
E «Federalimentare è onorata di contribuire, insieme a Fiere di Parma, alla realizzazione di Cibus 2024. Un’edizione che si preannuncia da record, come dimostra il numero dei partecipanti. Per la Federazione si tratta di un’importante occasione in quanto l’industria alimentare, oltre a generare prodotti e occupazione, con le sue attività contribuisce alla sicurezza alimentare e al benessere degli italiani, a dimostrazione del suo elevato valore sociale».
Cellie, mercati europei già nostri, guardiamo al mondo. Paese che va a Nutella e Parmigiano non può fermarsi
«Un Paese che va a Nutella e Parmigiano non può fermarsi, e la quota di export a 52 miliardi deve crescere. Se in Europa la battaglia l’abbiamo vinta, basti pensare che il consumo pro capite di food & wine italiani in Danimarca è pari a 130 euro, dobbiamo guardare al mondo e portare sempre più asiatici e americani a guardare come produciamo le eccellenze del nostro agroalimentare. Compito prioritario per Cibus 2024». Lo ha detto l’Ad di Fiere di Parma Antonio Cellie, in occasione della presentazione della 22/a edizione di Cibus, in programma a Parma dal 7 al 10 maggio, nella prestigiosa sala Cavour presso il ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste.
«In Italia - ha sottolineato Cellie - si mangia bene e si produce bene, e dobbiamo raccontarlo e farlo vedere agli operatori di quei mercati ancora da conquistare. Negli Usa il consumo pro capite di cibo e vino italiani è di circa 20 euro, in Canada 36 euro, in Giappone 8 euro, in Cina meno di un euro a testa. Noi italiani - ha affermato - siamo antropologicamente diversi dagli altri imprenditori di settore: durante il Covid non abbiamo smesso di fare consegne, contrariamente ai francesi, ad esempio. Così abbiamo dimostrato di essere fornitori affidabili, e questo ci permette di registrare incrementi nelle vendite all’estero che quest’anno solo per la pasta superano il 13%. Un risultato notevole nonostante l’atteggiamento ipernormativo dell’Europa che rischia di frenare la nostra competitività».