La mossa del Presidente per salvare il Paese
Aveva deciso di fare solo l’arbitro. Ma stavolta è stato costretto a scendere in campo e prendere in mano la situazione. A un anno esatto dalla fine del suo mandato, Sergio Mattarella si ritrova nel momento forse più difficile e drammatico della sua presidenza. Difficile dal punto di vista politico. Drammatico per l’emergenza sanitaria ed economica in cui versa il Paese. E, di fronte a tutto questo, il Presidente ha deciso di giocare l’unica carta che può davvero ribaltare il tavolo. Un governo istituzionale guidato da Mario Draghi, che è probabilmente il solo nome italiano che gode in questo momento di una credibilità all’altezza della sfida. Il solo che può gestire i fondi del Recovery fund, senza problemi con l'Europa.
Come era prevedibile, l’esplorazione del presidente della Camera Fico ieri è finita malissimo. E questa crisi, che era già piuttosto complessa, ora è diventata così ingarbugliata da essere irrisolvibile per i partiti politici. Quegli stessi partiti che, mentre il Paese annaspa, hanno mandato in scena uno spettacolo non solo inutile, ma anche indecoroso. I palazzi romani ne hanno passate tante anche in tempi recenti, ma non si erano mai viste forze politiche così incapaci e gruppi dirigenti così inadeguati. Partiti e leader che girano ormai a vuoto da mesi tra tavoli tecnici a Palazzo Chigi, inutili prove di forza, indegne compravendite di parlamentari e vuoti incontri sui programmi. Tutto, mentre nella stanza a fianco, si spostano le caselle dei ministeri.
L’appello di Mattarella è stato chiarissimo. E ha messo tutti, la maggioranza ma anche l’opposizione, di fronte alle proprie responsabilità, ai rischi che l'Italia correrebbe in caso di elezioni anticipate. Ora si vedrà se quegli stessi partiti saranno capaci di assicurare un vero sostegno al governo istituzionale. O se vorranno continuare con le sceneggiate degli ultimi tempi alla ricerca del proprio tornaconto.