Usare la ragione

DOMENICO CACOPARDO

I tassisti sono il paradigma del disagio: protestano ovunque per il crollo delle loro attività. Eppure, è il Covid-19 il responsabile dei loro guai e, in definitiva, pagano gli effetti del suo dilagare.
La questione di fondo, riducendola all’osso, è semplice. Il mondo è investito da un’ennesima pandemia, che ripete le precedenti, ultima delle quali la «spagnola» la cui seconda fase fu la più distruttiva. Come in passato, non c’è una terapia definita, un medicinale o un complesso di medicinali che ne blocchino lo sviluppo. Unica speranza, il vaccino, quando sarà.
Ora, sarebbe facile evocare l’estate, l’allegra incoscienza dei vacanzieri, le irresponsabili omissioni delle autorità politiche, illuse dal crollo stagionale dei contagi. Il fatto è che i paesi che l’hanno bloccata e che presentano numeri minimi sono Cina, Corea del Sud, Giappone e Australia, che hanno imposto il tracciamento di tutti i cittadini, in modo da isolare i cluster e di lavorare sulla decrescita del fenomeno. In Europa, invece, l’ampliamento delle libertà civili è stato travolgente sino al punto di determinare il crollo di molte delle tutele, di polizia e giudiziarie, poste a difesa della libertà dei molti. Una situazione simil-anarchica, come ha rilevato settimane fa il premier britannico Boris Johnson. Il che significa che in un caso come quello che stiamo vivendo le disposizioni delle autorità possono essere efficaci all’unica condizione del consenso e della partecipazione dei cittadini. Cosa verificatasi nella prima fase. Oggi, il ritorno del Covid-19 non solo ci ha trovati meno preparati del dovuto, ma ha messo in evidenza la stanchezza degli italiani e la perdita di fiducia nelle indicazioni del governo. I disordini che percorrono il Paese ne sono grave testimonianza.
Nei prossimi giorni potremo misurare gli effetti delle più recenti disposizioni e delle distribuzioni a pioggia di denari pubblici, un anestetico dagli effetti improbabili. Tuttavia, la ragione ci dice che, intanto, il «buon italiano» dovrebbe coscienziosamente applicare le norme, ancorché contraddittorie e, talora, inesplicabili.