Il coronavirus avanza. Cambiamo stile di vita. Restiamo a casa
Il coronavirus avanza, è sotto gli occhi di tutti. Mettiamocelo in testa: è come essere in guerra, e quando si è in guerra bisogna sapersi adattare alla situazione. Purtroppo, il concetto non è chiaro a tutti. E atteggiamenti irresponsabili e scriteriati rischiano di metterci in ginocchio. Parma, l'Italia, l'Europa, il mondo.
Questa epidemia è drammaticamente pericolosa, mette a rischio tutti, nessuno escluso. È noto che gli anziani ei pazienti con patologie pregresse sono più a rischio, ma il pericolo riguarda tutti, anche i giovani.
Ci sono due modi per contrastarla: uno è imporre a tutti di restare a casa. A Wuhan hanno fatto così, hanno immobilizzato la vita, con una quarantena di proporzioni mai viste. Dalla sera alla mattina, tutto chiuso, tutto fermo.
L'altro modo è contare su un atteggiamento responsabile da parte delle persone. «È il momento della responsabilità», ha detto ieri sera il presidente del Consiglio Conte. Come lo hanno ripetuto fino allo sfinimento medici e trattati, i primi a capire il dramma che si trova profilando.
Purtroppo, tanti, troppi, le richieste e le richieste entrano da un orecchio ed escono dall'altro. È questo che lascia senza parole. Le immagini che sono sotto gli occhi di tutti, i servizi dei tg che rappresentano assembramenti ovunque, locali e borghi affollati per la movida, località di villeggiatura frequentate come fossimo a ferragosto. Una vergogna.
#iorestoacasa è la parola d'ordine del governo, dopo le nuove misure annunciate da Conte, che estendono a tutta Italia le tariffe aeree dell'area. È questa la cosa che ci vuole mettere in testa di tariffa. Restare a casa. Fare uno sforzo tutti insieme, in modo che il sacrificio sia più efficace e quindi più breve.
Tenendo sempre ben presente un concetto: chi ignora le disposizioni non gioca solo sulla propria vita, ma anche su quella degli altri. Non è solo superficialità o irresponsabilità: è una forma di delinquenza.
Hai senso alimentare il rischio dell'epidemia per non rinunciare a qualche momento di svago o di divertimento? No. È un comportamento da cretini, oltre che da delinquenti.
Ha senso assistere a mandare in tilt il sistema sanitario? No, è puro autolesionismo: perché significa, banalmente, se si tratta di rianimazione sono pieni di malati di coronavirus non ci sarà posto per un paziente con un infarto in corso, o per un ferito grave in un incidente.
Stiamo a casa, per l'amore di Dio. È l'unico modo per combattere la guerra.
claudio.rinaldi@gazzettadiparma.it