EDITORIALE
Una rete sicura e democratica
La cultura digitale è diventata una componente essenziale della crescita delle persone, delle società e delle economie. La dimensione on-line è sempre più dominante rispetto a quella off-line e la compenetrazione tra realtà fisica e realtà virtuale appare imprescindibile nello svolgimento delle attività quotidiane. La Rete è una fonte di opportunità preziosissime, ma può rivelarsi altresì un terreno di insidie per quanti ne sottovalutano la vastità, anzi l’incommensura- bilità. La Rete è un ambiente, non un luogo circoscritto e definito, l’ubiquità nel web è un elemento strutturale, perché Internet consente contemporaneamente di essere qui e altrove. Questa fluidità e indeterminatezza dei confini espone gli internauti a una quantità enorme di pericoli, che si possono contenere e arginare solo con la consapevolezza e il senso di responsabilità derivanti dalla conoscenza dei meccanismi di funzionamento della Rete.
La tutela dei nostri diritti in Rete è sempre appesa a un filo, in balìa di una molteplicità di minacce legate alla facilità di accesso ai canali digitali da parte di una moltitudine sterminata di soggetti. Chiunque può aprire un sito web o attivare un profilo social e interagire con gli altri. E non è detto che lo faccia sempre in maniera corretta e disciplinata.
Di qui la necessità di riflettere costantemente su quanto Internet abbia cambiato le nostre vite e sulla direzione che lo sviluppo delle tecnologie digitali potrà prendere nel prossimo futuro per assicurare benessere agli individui e alle collettività.
Va vissuta con questo spirito la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, promossa dalla Commissione europea, con lo scopo di far riflettere tutti, in particolare i giovani, sull’uso consapevole del web e sul ruolo attivo e responsabile che ciascuno di noi è chiamato ad assumere per contribuire a rendere più affidabile e sicuro il mondo virtuale.
Il Safer Internet Day (SID) si celebra oggi in contemporanea in oltre 100 Paesi ed è stato istituito come ricorrenza annuale nel 2004 per promuovere un rapporto più sano e maturo tra le tecnologie e gli utenti, soprattutto i bambini e i giovani di tutto il mondo, che hanno in mano le chiavi del futuro, un futuro destinato a declinarsi sempre più nella dimensione digitale.
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), il Comitato interministeriale per i diritti umani (Cidu) e l’Unicef hanno tradotto e pubblicato il Commento generale n.25 «Sui diritti dei minorenni in relazione all’ambiente digitale», del Comitato Onu
sui diritti dell’infanzia, che offre un vero e proprio libretto di istruzioni dedicato ai minorenni affinché siano protetti dai rischi della Rete e crescano in modo sano anche nell’ambiente virtuale. Il passo successivo dovrà essere quello di superare una visione protettiva e difensivistica e aderire a una concezione costruttiva e realizzativa, attraverso una condivisione istituzionale più ampia di questo documento, anche a livello parlamentare e governativo. La sua puntuale e concreta attuazione valorizzerà la cittadinanza digitale dei minori e un pieno esercizio da parte loro dei diritti civili, politici, socio-economici, in una logica inclusiva e di graduale assottigliamento delle disuguaglianze.
La portata di questa trasformazione culturale è imponente, considerato che ogni giorno nel mondo 175mila bambini si connettono per la prima volta nella loro vita a Internet: in media uno ogni mezzo secondo.
Molti di essi rimangono vittime di abusi di ogni tipo, come documentano attendibili ricerche. Gli episodi di cyberbullismo sono sempre più frequenti e sono aumentati durante i due anni di pandemia, anche a causa della dilatazione del tempo trascorso in Rete dagli adolescenti. Ma l’emergenza non riguarda solo la cosiddetta Generazione Z. Stando a quanto emerge da uno studio di Changes Unipol, elaborato da Ipsos proprio in occasione del Safer Internet Day, dieci milioni di italiani hanno subìto danni digitali di vario tipo, dal furto d’identità alla clonazione della carta di credito, dalla violazione della privacy sulle proprie informazioni personali fino ad arrivare a forme di violenza on-line.
Non meno allarmanti risultano i fenomeni dell’hate speech e della proliferazione delle fake news, che trovano terreno fertile soprattutto sui social, autentici sfogatoi di pulsioni scomposte e incontrollate. I post che usano un linguaggio d’odio si moltiplicano senza che i gestori delle piattaforme riescano a disinnescarli efficacemente. La disinformazione - se ne è avuta amara conferma nei due anni di Covid-19 - ha infestato il web e ha contribuito ad esasperare le tensioni e i conflitti, ispirando comportamenti sbagliati e distruttivi. I contenuti dannosi e nocivi che viaggiano in Rete sono anche quelli che promuovono comportamenti autolesionistici, assunzione di stupefacenti, alcool, prodotti dimagranti pericolosi, adesione a regimi alimentari scorretti, senza dimenticare le immagini e i video a sfondo erotico. Tutte mine vaganti sul terreno della libertà d’espressione in Rete, che passa sempre più spesso attraverso l’utilizzo ossessivo e compulsivo di smartphone, pc e tablet, soprattutto tra gli under 18.
Sono tante, quindi, le sfide da affrontare. La sicurezza in Rete si rafforza con le conoscenze tecnologiche, gli strumenti del diritto, le iniziative educative e formative e i prudenti e coscienziosi comportamenti individuali. E la giornata di oggi, se vissuta con consapevolezza e partecipazione, può stimolare una riflessione profonda su tutti questi aspetti e sulle nuove frontiere dell’innovazione digitale.