EDITORIALE
Gli effetti dell'inflazione e dei programmi elettorali
Il ministero dell’Economia ha prodotto un rapporto dal titolo significativo «Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario». Concentrandosi sulla spesa pensionistica, il documento del Mef stima che le pensioni potrebbero crescere nel 2023 a causa dell’inflazione in modo importante. Se il peso della spesa pensionistica è sceso nel 2022 al 15,7% del Pil, valore comunque superiore rispetto al 2018, dice il ministero dell'Economia nel suo documento, nel 2023 ci potrebbe essere un nuovo aumento a causa dell’inflazione.
Il meccanismo che determina questo aumento è quello della indicizzazione delle pensioni all’aumento dell’inflazione. Un adeguamento giusto in considerazione del pesante aumento del costo delle bollette e del carrello della spesa. Ma questo adeguamento sarà uno dei problemi immediati del nuovo governo della nuova legge di bilancio.
La stima numerica del Mef è di un aumento nel 2023-2024 di 0,7 punti percentuali arrivando a pesare sul PIL con un valore attorno al 17%. Quindi, come dice il Mef, qualsiasi nuovo Governo dovrà «trovare le risorse per aumentare le pensioni» adeguandole all’inflazioni da subito.
Il Mef disegna poi uno scenario ben più allarmante prendendo in esame l’evento di una ulteriore riduzione della fornitura di gas. Ma non vogliamo addentrarci in questa ulteriore e drammatica ipotesi.
Invece ci vogliamo soffermare sul fatto della combinazione della situazione disegnata dal Mef con le proposte programmatiche delle forze politiche in questa campagna elettorale prodiga di parole ma senza numeri.
Non vogliamo intervenire con una valutazione politica delle proposte ma solo sulla ricaduta economico-finanziaria sul bilancio pubblico.
L’effetto dell’adeguamento delle pensioni minime e dell’uscita anticipata dal lavoro ha ovviamente un costo che si va a sommare al costo dell’adeguamento delle pensioni al costo della vita.
C’è una stima su Lavoce.info che valuta l’impatto delle proposte programmatiche in queste elezioni in 2 punti di Pil; a queste vanno aggiunti gli 0,7 punti di Pil dell’indicizzazione delle pensioni secondo le stime attendibili del Mef.
Non ci permettiamo di entrare nella dinamica del confronto politico che giustamente deve rimanere prerogativa delle forze politiche, ma come cittadini elettori vorremmo chiedere che in questo caso delle pensioni come in tutte le proposte dei vari partiti fosse presente una chiara valutazione dei costi e delle fonti di finanziamento in modo da consentirci una seria valutazione delle proposte stesse; questo di oggi è solo un esempio da estendere a tutte le proposte che hanno un impatto economico che pesa sul Bilancio del nostro Stato.