ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Maristella Galli: "La nostra amministrazione ha messo le donne al centro. Collecchio insieme può fare ancora molto"
"Negli ultimi cinque anni, abbiamo posto al centro della nostra attività amministrativa la voce e la presenza delle donne, cercando di superare il gender gap che, ovunque, costituisce uno svantaggio per le cittadine di ogni età. Lo abbiamo fatto concretamente, partendo dal lavoro: in Azienda Pedemontana Sociale, per esempio, su 59 dipendenti, 55 sono donne e su Collecchio, in particolare, operano un'impiegata amministrativa e 6 assistenti sociali (si tratta dello sportello con più organico di tutti)". Maristella Galli, attuale sindaca di Collecchio e candidata alla carica di prima cittadina con la lista di centrosinistra Collecchio Insieme, ha spiegato come la sua amministrazione abbia messo ai vertici delle priorità il benessere femminile, con programmi specifici e dedicati. "Al progetto Mamme al centro, percorso destinato alle future e neo-mamme con bimbi dagli 0 ai 12 mesi, hanno partecipato 54 donne nel 2023, con un incremento considerevole rispetto all'anno precedente – ha detto Galli -. Si tratta di incontri di gruppo settimanali, della durata di due ore, facilitati da due educatrici del Centro per le famiglie, durante i quali, in un clima di accoglienza, di ascolto e di scambio reciproco sono stati affrontati temi e vissuti tra persone che condividono la stessa esperienza. Serve a offrire un supporto e a non lasciare sole le donne appena diventate mamme".
Il Comune di Collecchio ha realizzato 10 "parcheggi rosa", esclusivamente destinati alle donne in gravidanza, alle neo-mamme e ai neo-papà fino ai due anni dei piccoli (negli uffici comunali è distribuito il tesserino da esporre). "Abbiamo incrementato il progetto formativo S.T.A.F.F. (Sportello territoriale assistenti familiari e formazione, ndr), rivolto non solo agli assistenti familiari (quasi sempre donne) che si iscrivono alla banca dati, ma anche a chi già presta l'attività lavorativa a domicilio e ai caregiver, cioè ai familiari che quotidianamente si prendono cura dei propri cari – ha proseguito Galli -. La formazione viene intesa come un percorso di qualificazione che favorisce l'integrazione sociale degli assistenti familiari (40 ore suddivise in 8 giornate). È stato poi sviluppato e consolidato il PR.IN.S. (Pronto intervento sociale, ndr), con l'individuazione di gestori del privato sociale in grado di garantire le funzioni connesse all'attivazione di una o più strutture di pronta accoglienza per donne in situazioni d’emergenza o, in generale, per persone in urgenza sociale. Dall'inizio dell'anno si sono già contati 12 interventi, di cui 6 attivati in favore di donne, 5 per minori e 1 per una persona anziana>. Anche l'assessora della Regione Emilia-Romagna alle Pari opportunità, Barbara Lori, ha ricordato le attività e i progetti avviati per promuovere la cultura della parità di genere: "Abbiamo lavorato molto per sostenere progetti, a livello territoriale, attraverso due bandi: uno per la promozione della cultura di genere e contrasto agli stereotipi e uno per la promozione dell'autonomia nell'ambito lavorativo e per le donne vittime di violenza. All'anno sono stati destinati 1 milione e 300mila euro per dare una risposta concreta alle domande che pervengono attraverso i servizi sociali dei comuni e dai Centri antiviolenza, ma la Regione ha integrato anche il reddito di libertà, uno strumento nazionale che finora ha avuto una dotazione minima, insufficiente per poter esaurire completamente le richieste>. L'assessora regionale ha sottolineato, poi, l'impegno delle istituzioni a sostegno delle vittime di violenza e, più in generale delle donne, che va nella direzione di sostenerle nel percorso di autonomia e di autodeterminazione, dalla scelta della maternità all'impegno lavorativo,