Lega
Occhi e Rainieri: "Manutenzioni su fiumi e torrenti insufficienti. E servono più operatori per monitorare gli argini"
“Perché non si ripetano tragedie come quella causata dal maltempo che ha colpito i territori Emilia-Romagna la scorsa settimana la Regione, invece di scaricare ogni responsabilità sul governo, faccia un minimo di autocritica e approfondite analisi per capire se le manutenzioni previste dai piani regionali siano correttamente e compiutamente attuate”. Così i consiglieri regionali della Lega Emiliano Occhi e Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, a margine della Comunicazione della vicepresidente della Regione Irene Priolo in merito all’alluvione che ha messo in ginocchio le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì Cesena.
“Indubbiamente occorre che i governi modifichino le modalità con il quale si approcciano al rischio dissesto idrogeologico con piani triennali che vadano di pari passo con quelli regionali, ma il problema sta nei fatti. Secondo Ispra l’Emilia-Romagna è una delle Regioni a maggior rischio alluvioni e, seppur sia vero che dal primo maggio al tre maggio ci siamo trovati di fronte a eventi eccezionali, dobbiamo abituarci a questi fenomeni” hanno spiegato gli esponenti del Carroccio.
“La Regione ha il dovere di farsi delle domande: i fondi per la manutenzione, che ci sono e sono stati utilizzati, sono stati spesi nel migliore dei modi? C’era modo di prevedere se gli argini fossero sottodimensionati oppure danneggiati dalla presenza di animali fossori come nutrie, istrici e tassi? Il Piano gestione alluvioni è correttamente attuato? Il cambiamento climatico è ciclico e le azioni previste per contrastarlo avranno forse la loro efficacia fra decenni; questo ci impone una riflessione; nei prossimi anni dovremo ragionare su strumenti di difesa alternativi come invasi, zone a deflusso controllato ed eradicazione dei fossori. Occorre poi personale in grado di monitorare il territorio, tornando a quel modello che nel corso degli ultimi decenni abbiamo smontato a causa di tagli irresponsabili” hanno detto Occhi e Rainieri facendo riferimento alle dotazioni dell’allora Genio Civile e del Magistrato del Po.
“Oggi il personale è impiegato in lavori d’ufficio per fare fronte alla burocrazia e sempre meno sul territorio. Mentre per fare fronte alle mutate condizioni metereologiche è fondamentale avere contezza dello stato di salute dei nostri argini; per fare questo serve anche un coinvolgimento attivo del mondo rurale” hanno concluso Occhi e Rainieri.