Emilia Romagna

L'assessora Priolo: "Servono 8,8 miliardi per riparare i danni dell'alluvione". Massari(Upi ER):"Tempo scaduto: dateci le risorse"

«Al governo abbiamo presentato complessivamente il danno dal punto di vista economico" dell’emergenza maltempo in Emilia-Romagna, «sia per gli interventi in somma urgenza sia per gli interventi che dovremo fare nel lungo periodo, sia per gli interventi di sostegno ai privati, alle imprese e all’agricoltura. Il governo ha in mano un dossier completo sui danni complessivi per 8,8 miliardi», di cui «1,8 miliardi di danneggiamenti pubblici afferenti ai quasi 6mila interventi che abbiamo già censito». Lo ha detto la vice presidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, in un incontro in Regione nel corso del quale si è detta «preoccupata» dopo la richiesta di un’ulteriore approfondimento che sarà consegnato al più presto al Governo.

Degli 1,8 miliardi di euro indicati per gli interventi di somma urgenza, sono stati spesi più di 15 milioni per 972 interventi in corso a cui si aggiungono oltre 501 milioni per ulteriori 1.912 in fase di realizzazione. L’obiettivo è soprattutto per mettere in sicurezza strade, fiumi e argini prima dell’autunno. Restano ancora da attivare altri 2.910 per circa 1 milione 346mila euro a cui si aggiungono ulteriori lavori per 29 milioni circa ancora in fase di valutazione.

Preoccupati sono anche gli amministratori delle province più colpite, come il presidente della Provincia di Ravenna Michele De Pascale che ha osservato come «non si possano ancora azionare gli indennizzi fino a 20mila euro per le imprese perché non c'è la copertura di 500 milioni di euro». Chiede un intervento rapido da parte del Governo anche il presidente della provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca: «Non vogliamo tutti i soldi in una volta ma non essere lasciati soli, dice invitando «i deputati, invece dei sopralluoghi, a fare le leggi».

Massari (Unione delle province ER): "Tempo scaduto: dateci un commissario e i soldi"

A seguito dell’alluvione che, lo scorso mese, ha colpito l’Emilia-Romagna, «è emersa da subito una comune e coesa volontà di ricostruzione e ripresa, a cui però è necessario dare risposte rapide e concrete e soprattutto sostegno finanziario. Servono certezze! Non tweet polemici». E' quanto si legge in una nota dell’Upi Emilia-Romagna, il cui presidente, Andrea Massari, osserva che «è incredibile come, a fronte di amministratori che stanno dando il massimo per proteggere le loro Comunità ferite, per dare risposte rapide a cittadini e imprese, vi sia da parte di taluni esponenti del Governo la volontà di anteporre la polemica politica all’azione congiunta, con dichiarazioni temerarie e tweet adatti ad un caporale di partito ma non ad un importante esponente di un ministero chiave per la ricostruzione».

Quindi, prosegue, «il tempo è scaduto. Non ci sono più scuse. Manca un commissario e mancano i soldi. Questo la gente di Romagna capisce, insieme ai suoi sindaci e ai suoi amministratori. La premier Meloni - conclude Massari - ponga fine a questa ricreazione e recuperi la buona collaborazione che aveva avviato dall’inizio di questa sciagura».