Oi Pomodoro
«Tomato Sauce» porta il pomodoro all'estero
Finanziamenti Ue per spiegare la sostenibilità delle produzioni
Il pomodoro da industria del Nord Italia va alla conquista di Germania e Francia. E vuole andare dritto al cuore dei consumatori. I video che saranno pubblicati sui social network nei prossimi mesi parleranno dei valori legati alla sostenibilità, ambientale e sociale, delle produzioni di pomodoro. Non solo: le visite nei campi e negli stabilimenti durante la prossima campagna del pomodoro permetteranno a giornalisti e professionisti esteri di toccare con mano le produzioni. Parma in testa.
È così che fra aprile 2023 e marzo 2025 si svolge il progetto «Tomato Sauce», elaborato dall'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, che beneficia di un finanziamento europeo ad hoc. E in tutto questo progetto, chiaramente Parma è al centro, come lo è in questo settore. Sono previste, in particolare, due viaggi organizzati per media e operatori esteri, che visiteranno il territorio parmense nell'agosto 2024, in piena campagna del pomodoro. Saranno portati nei campi per verificare le informazioni sulla sostenibilità e le certificazioni della materia prima. Andranno anche negli stabilimenti di lavorazione, sempre a Parma e provincia.
Il presidente dell'Oi Tiberio Rabboni spiega com'è nata l'idea: «Abbiamo presentato un progetto limitato a Francia e Germania, due mercati importanti per le esportazioni di derivati del pomodoro del Nord Italia. Iniziamo con un budget limitato: se i riscontri saranno positivi, si potrà proseguire». L'Oi Pomodoro ha partecipato a un bando Agrip (un bando europeo per la promozione dei prodotti agricoli) proponendo un progetto di promozione all'estero. Budget totale: 203.500 euro. Il finanziamento Ue copre il 70% della spesa, in questo caso 142.500 euro. I restanti 61mila euro sono finanziati dall'Organizzazione interprofessionale e dai suoi soci, le industrie di trasformazione e i produttori del Nord Italia.
Il Nord Italia è un ambito distrettuale nel quale si coltiva il 50% della produzione nazionale di pomodoro da industria e il 25% di quella europea. Il bando era incentrato sulla promozione della sostenibilità ambientale dei prodotti. «Abbiamo messo in evidenza le caratteristiche delle nostre produzioni, anche dal punto di vista della sostenibilità sociale - dice Rabboni -. Dobbiamo confrontarci con produzioni che arrivano da fuori Europa: hanno costi bassi perché hanno standard ambientali e sociali molto diversi. E questo va spiegato al consumatore, ai buyer, al mercato. In queste iniziative di promozione mettiamo in evidenza il fatto che tutta la nostra produzione è certificata da soggetti terzi. Sia il 10% delle superfici certificate biologiche, sia il 90% che ha la certificazione di “produzione integrata”, limitando all'essenziale l'uso di agrofarmaci».
La sostenibilità ha comunque varie sfaccettature che vanno comunicate bene: «Sia in campagna che negli stabilimento c'è un uso oculato della risorsa acqua, senza sistemi dispersivi - continua Rabboni -. E poi le basse emissioni di CO2, perché la distanza media fra campi e stabilimenti è inferiore ai 50 chilometri. Oltre alle basse emissioni in atmosfera, inoltre, tutte le produzioni delle industrie hanno certificazioni internazionali di responsabilità sociale». Le materie prima sono ottenute con sistemi di raccolta totalmente meccanizzati e le certificazioni garantiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Il progetto Tomato Sauce parte con una pagina web in inglese all'indirizzo https://oipomodoronorditalia.it/en. Seguiranno alcuni video: la docuserie «Truemato», cinque documentari brevi dedicati alla filiera del pomodoro del Nord Italia, realizzati sul campo coinvolgindo agricoltori e ricercatori. Sono annunciate una pagina su LinkedIn e un canale YouTube dedicati a Tomato Sauce, oltre all’attivazione di campagne online, a pubblicità su riviste di settore e alla partecipazione alle più importanti fiere dell’alimentare in Europa.
Su questo fronte, anzi, l'impegno è già cominciato. Nella prima metà di ottobre una rappresentanza dell'Oi Pomodoro ha partecipato ad Anuga, a Colonia, per far conoscere le caratteristiche delle produzioni di pomodoro del Nord Italia in particolare a giornalisti, operatori e opinion maker professionisti. «Adesso all'orizzonte ci sono Cibus, a Parma dal 7 al 10 maggio 2024, e Sial a Parigi dal 19 al 23 ottobre 2024 - continua Rabboni -. Continueremo quanto fatto ad Anuga: contattare media e riviste di riferimento, opinion maker e industrie di seconda trasformazione, che prendono il pomodoro grezzo (da noi o da altri), cosicché a loro volta siano informati sulle caratteristiche delle nostre produzioni del Nord Italia e trasmettano il nostro messaggio al loro pubblico».