La magia del cinema coreano: «Burning» e «Little Forest»

Nello stupore c’è la scintilla del cinema indipendente contemporaneo, quello che non ha bisogno di spot tv, piattaforme a pagamento o eventi esclusivi. Nella limpidezza dello stupore può crescere un film che, senza nulla di queste cose, arriva al cuore dello spettatore facendo cadere le barriere di diffidenza.
Spiega una nota: «Non troverete un poster, un trailer italiano o una pubblicità di “Little Forest”, il film diretto dal regista Yim Soon-rye. Non troverete nemmeno tante sale italiane disposte a proiettarlo - giusto una decina – perché il cinema coreano è considerato rischioso sia dai distributori che dagli esercenti. Questa sera, invece, l’Astra si colora di quell’affascinante, spiazzante ed emozionante mondo rappresentato dai nuovi autori coreani. Non solo “Parasite” - capolavoro di Bong Jooj-ho ancora in programmazione al D’Azeglio – ma anche un focus specifico iniziato due settimane fa con il film “A Taxi Driver” di Hun Jang e ripreso stasera alle 18.30 all’Astra con “Burning” di Lee Chang-dong e a seguire, alle 21, con la prima visione del misterioso “Little Forest”. Una serata in cui trovare tutti insieme un racconto di Murakami, un grande maestro premiato nei festival internazionale, una storia di adolescenti rubata ad un manga e una sceneggiatura di sorprendente umanità culinaria».