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Parma -

Domenica 07 Settembre 2025


Questione di genere. Bello e invisibile: il film di Honoré

In prima visione «Plaire, aimer  et courir vite»,  un inno alla vita 

C’è un cinema di evidenze, facilmente sotto gli occhi di tutti, e un cinema che ci sta accanto senza che che ce ne accorgiamo, tanto importante da filtrare un poco nelle nostre vite attraverso l’attesa di emozioni e bisogni. Poi, di colpo, anche questo cinema nascosto ci compare davanti in modo luminoso.
Christophe Honoré è un regista insolito. Francese, dunque segnato dall’eterna tensione tra post nouvelle vague e romanticismo delle parole; eccezionale nell’accordo di musica e personaggio, da «Les chansons d’amour» a «Non ma fille tu n’iras pas à danser». Con il suo ultimo film, «Chambre 212», Chiara Mastroianni ha vinto il premio di migliore attrice a Cannes nel Certain Regard; uscirà nelle sale italiane - con il titolo l'«Hotel degli amori smarriti» - il 20 febbraio. 
In una classifica dei più bei film mai usciti nel nostro Paese ci starebbe, invece, il suo titolo precedente: splendido, con un’ottima accoglienza a Cannes 2018, eppure mai distribuito in Italia a causa di uno dei temi presenti in sceneggiatura. «Plaire, aimer et courir vite» è un inno alla vita, alla solitudine romantica e alla cultura dei sentimenti attraverso le vicende intrecciate dei suoi protagonisti: Pierre Deladonchamps, Vincent Lacoste e Denis Podalydès, amici e forse amanti nella Parigi dei primi anni ‘90. Con un dettaglio, l’omosessualità dei personaggi, che lo ha escluso dalle nostre programmazioni a causa dell’insuccesso l’anno precedente di un film affine come «12 battiti al minuto». 
Un film che il cinema Astra, nell'ambito della rassegna «Questione di genere», proporrà stasera alle 21, in francese con sottotitoli italiani, in una delle rare proiezioni italiane. 

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