×
×
☰ MENU
☰ MENU

Parma -

Giovedì 23 Ottobre 2025


Tra fake news e «bufale» la verità è un punto di vista

Tra  fake news  e «bufale» la verità è  un punto di vista

Diciamolo subito, l'uomo ha sempre mentito e per farlo in maniera più efficace ha sempre sfruttato i mezzi di cui disponeva, le monete nell'antica Roma, le false pergamene del medioevo, i libercoli propagandistici e poi il cinema, la radio le Tv e, oggi, il web. Nel nuovo libro di Massimo Polidoro, scrittore, giornalista e segretario nazionale dell'associazione educativa Cicap , «Il mondo sottosopra» (Piemme editore), l'idea che il dilagare di fake news sia colpa di internet viene ridimensionata. Basti pensare ad alcuni  falsi clamorosi del  passato come la donazione di Costantino o i Protocolli dei padri savi di Sion. Tuttavia, pur non essendo internet il colpevole principale di un sistema che crea disinformazione, resta inappellabile il fatto che la rete contribuisca a diffondere bufale come mai era successo prima. Questa divulgazione di massa è molto rapida, il che rende più complesso poterla arginare attraverso smentite, che arrivano  comunque in ritardo e non riescono quindi a contrastare con piena efficacia la notizia falsa. Secondo Polidoro - che sarà a Parma giovedì per presentare il libro (Palazzo del Governatore ore 17,30) un altro elemento importante da considerare è «il modo in cui funziona la nostra mente, che in certe condizioni contribuisce inevitabilmente a rendere più credibili certe affermazioni». La ricerca di conferme alle proprie convinzioni, il bisogno di rassicurazioni e altri errori cognitivi tendono a renderci suscettibili a tutto ciò che è coerente con il nostro modo di pensare, anche se la tesi condivisa va contro ogni evidenza. Come si argina tutto questo? Bisogna imparare a ragionare con la propria testa, ma bisogna farlo sulle basi di fatti e prove. Occorre, soprattutto, sviluppare il senso critico, unico vero antidoto al dilagare dell'ignoranza e del pregiudizio. Il pericolo è grande: stiamo precipitando in un mondo dove la verità è solo un punto di vista in mezzo a tanti. La corposa disamina di Polidoro ci aiuta a capire gli inganni del contesto in cui viviamo, è una sorta di kit di sopravvivenza all'irrazionalità. Buone pratiche, insomma, per imparare a dubitare e a prendere le distanze da chi specula sui bisogni e i timori dei più deboli e da chi alimenta pregiudizi per screditare chi è portatore di verità scomode. In questo contesto si moltiplicano anche gli attacchi alla scienza, al punto che vengono messi in discussione fatti accertati. Il rifiuto dei vaccini ne è un esempio. E ancora, prendono piede teorie che fino a poco tempo fa sembravano confinate a minoranze stravaganti: terra piatta, scie chimiche, complottismo spinto. Polidoro accompagna il lettore in un viaggio nel paese del verosimile, dell’improbabile e dello smaccatamente falso, fino a scoprire un mondo che sembra capovolto. Ci aiuta, innanzitutto a capire perché abbocchiamo. Una ricerca dell'Università di Stanford, che ha coinvolto quasi 8mila studenti è emblematica. Un social fotografico simile a Instagram ha pubblicato una fotografia che mostrava alcune margherite con una corolla deformata e un numero di petali superiore al normale. La dicitura che accompagnava l'immagine recitava: «Fiori nucleari di Fukushima. Ecco cosa succede ai fiori esposti alle radiazioni nucleari». Per la maggior parte degli studenti coinvolti nello studio il primo pensiero è stato quanto fossero terribili gli effetti delle radiazioni. Meno del 20% ha pensato: «Da dove arriva questa foto? Chi l'ha caricata?». Dobbiamo imparare l'arte del dubbio e affidarci al metodo scientifico.  
 

© Riproduzione riservata

ALTRI EVENTI