×
×
☰ MENU
☰ MENU

Parma -

Martedì 09 Settembre 2025


Parmigianino, un genio e i suoi misteri raccontati in un libro da Paola Brianti

Parmigianino, un genio e i suoi misteri raccontati in un libro da Paola Brianti
Il fluviale romanzo, di oltre 500 pagine, sarà presentato domani pomeriggio alla libreria Feltrinelli di via Farini

E’ forse dai tempi di Maria Bellonci che non si trova un romanzo storico d’ambientazione italiana capace di unire la scrupolosa indagine archivistica e documentaria (peraltro molto complessa quando ci si avventura nel periodo rinascimentale) ad una narrazione scorrevole, chiara, appassionante. Nelle quasi 500 pagine del libro «Parmigianino, il mistero di un genio» di Paola Brianti - che sarà presentato giovedì alle 18 alla libreria Feltrinelli di via Farini: l'autrice dialogherà con Stefania Provinciali - ci si immerge e ci si lascia catturare, trasportare come nelle seducenti e geniali pitture del protagonista. Paola Brianti, giornalista reporter, impegnata per tanti anni sui fronti caldi delle guerre del Medio Oriente e in Cina nel periodo della Rivoluzione culturale, ha voluto cimentarsi in un romanzo storico e artistico, cercando di trarre dall’ombra dei tanti misteri che lo circondano, uno dei più grandi artisti non solo di Parma, ma d’Italia, Francesco Maria Mazzola, detto il Parmigianino. Dalla vita narrata dal Vasari in poi, la sua fama e la sua arte sono stati avvolti non dalla nebbia che sfuoca e aggrazia le tinte del maestro Correggio, ma dal fumo acre e inquietante degli alambicchi alchemici, da una sospetta follia generata da venefici esperimenti tanto pericolosi quanto letali. Brianti dissipa queste ombre, lasciando emergere in tutte le sue geniali sfaccettature la figura e il talento del giovane artista, coinvolto sì nei riti iniziatici e nei misteri di nobili colti e d’intellettuali al limite dell’eresia, ma anche profondamente umano, dedito all’arte e alla bellezza più che a qualsiasi altra sofisticheria imposta dai committenti. Ci restituisce una verità che si palesa ancor più andando sui luoghi della narrazione, come la Rocca di Fontanellato, paese natio della scrittrice. Allora appare chiaro tutto quello che sembrava oscuro ed enigmatico. Ci accompagna in un viaggio nel tempo e nell’arte con la bussola dei documenti, della rigorosa ricerca, ma anche con l’intuito della passione e dell’affetto profondo per la sua terra e per l’artista. Paola Brianti non racconta soltanto, ma evoca un mondo e un’anima troppo a lungo confusa dietro all’oro bruno dei rosoni della Steccata, dietro allo specchio dell’arcano camerino di Fontanellato. Infine parla della grandezza dell’arte, della devozione, dell’amore. E che, passando attraverso il patimento, il dolore, ci si purifica, si distilla bellezza. Passando attraverso la vita. Atteone come Parmigianino. Questa è la vera grande magia, l’arte. Respice finem.

© Riproduzione riservata

ALTRI EVENTI