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Parma -

Lunedì 08 Settembre 2025


«I racconti del cosmo» con l'astrofisico Michele Vallisneri

«I racconti del cosmo» con l'astrofisico Michele Vallisneri

La natura del tempo, il paradosso di Fermi ovvero i mondi ospitali per la vita nell’universo, le ultime fasi di vita delle stelle di neutroni e le deformazioni dello spazio-tempo: sono alcuni degli argomenti che verranno affrontati dall’astrofisico parmigiano Michele Vallisneri nell’incontro «I racconti del cosmo» che si terrà martedì 29 luglio, nella Pieve di Talignano.
L’incontro, nato per dare divulgazione scientifica ad alcune recenti scoperte della Nasa, sarà accompagnato dalle musiche curate da «Art of Frequency», formazione dedita alle sonorizzazioni prodotta da Stefano Riccò e capitanata da Roberto Andreoli (chitarre) e Giovanni Amighetti (synth) con Pier Bernardi (basso ed effetti) e Alessandro Bartoli (elettronica). Michele Vallisneri, astrofisico al Jet Propulsion Laboratory della Nasa e al California Institute of Technology, si occupa in particolare della generazione, rilevazione, e interpretazione delle onde gravitazionali e delle fluttuazioni dello spaziotempo. «Negli ultimi tre anni – spiega l’astrofisico – l’argomento che mi ha appassionato di più è stato l’uso dei segnali delle “pulsar”, per misurare le onde gravitazionali. Le pulsar sono stelle di neutroni altamente magnetizzate, in rotazione veloce, dalle quali riceviamo segnali radio ripetitivi, un po’ come la luce di un faro. Sono oggetti incredibili che contengono una massa superiore a quella del sole in uno spazio di pochi chilometri. Le pulsar più vicine nella nostra galassia sono a migliaia di anni luce dalla terra. La loro rotazione è così stabile che possiamo usarle come orologi molto precisi, e confrontando i loro segnali con i nostri migliori orologi atomici, potremo un giorno identificare la presenza di oscillazioni dovute alle onde gravitazionali». Vallisneri si occupa di divulgazione nella speranza che questa possa aiutare la ricerca: «I risultati della ricerca italiana sono tuttora competitivi a livello internazionale, - dice – ma penso che l’Italia abbia potenzialità ben maggiori, che non sono realizzate. Lo scambio di ricercatori tra paesi è un aspetto integrale della ricerca moderna, ma se diventa un esodo segna la marginalizzazione della nostra università. Servirebbero non solo più risorse economiche e una migliore gestione, ma anche una consapevolezza più generale (da parte del pubblico, della politica, e dell’industria) che la ricerca è il motore di crescita di un paese moderno». L’incontro «I racconti del Cosmo», organizzato in collaborazione con Connektica e con il patrocinio del Comune di Sala Baganza, è a ingresso libero. Ore 21. L.B.

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