Dal 20 sab settembre 18:00
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Dal 29 aprile 2014 - 20:30
Al 29 aprile 2014 - 23:45
Passato e presente s’illuminano a vicenda di nuovi riflessi, se accostati l’uno all’altro. È l’idea alla base della rassegna «Musica da Camera 2014», comune anche alla filosofia del Quartetto Prometeo che stasera (ore 20.30) al Teatro Due sarà protagonista del terzo concerto.
La formazione formata da Giulio Rovighi e Aldo Campagnari (violini), Massimo Piva (viola) e Francesco Dillon (violoncello), eseguirà musiche di Franz Schubert (il Quartetto D. 87 e il Quartetto «Der Tod und das Mädchen» D. 810), e di György Kurtág (i Sei momenti musicali op. 44). «Ci siamo subito riconosciuti nell’accostamento di Schubert e Kurtág proposto dalla rassegna: - spiega Francesco Dillon – trovare un denominatore comune tra musiche distanti cronologicamente e, apparentemente, anche da un punto di vista stilistico, è un’estetica che ci appartiene. In questo caso eseguiremo due quartetti di un grande maestro del romanticismo e i Sei momenti musicali di Kurtág, compositore contemporaneo con i piedi ben piantati nella tradizione classica».
Il Quartetto Prometeo ha spesso accostato autori come Schumann e Berg, Salvatore Sciarrino e Debussy.
«Abbiamo imparato a pensare che, in fondo, tutte le musiche sono contemporanee. – osserva Dillon - Questo è tanto più vero quando si ha a che fare con capolavori come i quartetti di Schubert o di Beethoven, che non perdono mai la propria freschezza. Noi partiamo dalla partitura, più che dalla tradizione interpretativa. Dalla musica contemporanea e da autori come Sciarrino (che lavora sulla percezione minima del suono) abbiamo imparato a dilatare le dinamiche, ad approfondire la ricerca del suono, tutte cose che poi applichiamo anche ai classici. Anni fa abbiamo partecipato a una lezione di Kurtág, suonavamo un quartetto di Beethoven: ciò che ci ha insegnato era talmente vissuto, che abbiamo avuto la sensazione di suonare un brano scritto da lui».
Il Quartetto ha già suonato molte volte in città, per la rassegna «Traiettorie».
«A Parma ci sentiamo a casa, perché sappiamo che qui è stata seguita la nostra evoluzione artistica. – racconta Dillon – L’omonimia con la Fondazione Prometeo, sebbene casuale, indica la condivisione di un riferimento culturale. Il nostro nome s’ispira al mito di Prometeo (simbolo di ribellione alla tradizione) e soprattutto all’opera di Luigi Nono, raro caso di compositore militante per un pensiero sociale della musica».
I biglietti per «Musica da Camera 2014» (nata dalla collaborazione tra Comune di Parma, Teatro Regio e Teatro Due, con il sostegno di Fondazione Monte di Parma), si possono acquistare a Teatro Due (tel. 0521 230242).
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