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Parma -

Sabato 06 Settembre 2025


Irrepressibles: il pop è barocco

Irrepressibles: il pop è barocco
Stasera Jamie McDermott con il suo collettivo londinese alla Galleria San Ludovico

Stasera alle 21 sul palco della Galleria San Ludovico di borgo del Parmigianino, sempre nell'ambito del Barezzi Festival saliranno The Irrepressibles, collettivo baroque-pop londinese dell’istrionico leader Jamie McDermott, una delle band più creative e visionarie dell’universo british. Il ritorno di The Irrepressibles con il loro concerto «Nude: Viscera», presenta il gruppo britannico nel pieno della sua rigogliosa teatralità, con arrangiamenti che all’elettronica affiancano archi e fiati, per trasformare le atmosfere dell’art-pop in uno spettacolo non di rado definito barocco, e che dal vivo trova la sua piena espressione grazie ad ammaliziate scenografie e coreografie. La critica si è divertita a trovare per le più diverse parentele per The Irrepressibles: da Antony Hegarty a PJ Harvey, Jeff Buckley, Lou Reed e perfino Nina Simone. Fatto sta che la loro combinazione di pop britannico, art rock, accenti sinfonici, spirito decadente e ironia burlesque si dimostra sempre profondamente originale e coinvolgente. McDermott ha fatto parlare molto di sè per il video Two Man In Love tratto da “Nude”, dove ha cucito insieme le clip di baci gay che gli sono state inviate da coppie omossesuali di tutto il mondo.

Crede che questo sia il momento giusto per una vendetta contro il suo passato?
«In che senso? Mi sembra una cosa molto tetra. Io sono un pacifista e decisamente contro la vendetta. Non potrei mai cercare di infliggere sofferenza a qualcuno. Sono interessato all'amore e ad espandere la compassione. A volte è importante dare espressione ai momenti più bui attraverso la musica in modo che la gente possa riconoscersi, che possa capire lo stesso percorso, a volte devi essere abbastanza forte per poter esprimere i tuoi periodi più bui. Bisogna cercare di trarne qualcosa di bello».

Che spettacolo dobbiamo aspettarci?
«Ci saranno cinque componenti della band di 'Nude: Viscera': violino, violoncello, batteria, chitarre, voci e pianoforte. Il secondo Ep che abbiamo lanciato di recente è un lavoro sessuale, catartico, di emancipazione. E' più punk/ grunge /rock. Ma faremo anche brani dall'Ep 'Nude : Landscapes' che è più minimale, dal neo-orchestrale 'Mirror Mirror' e dal mio recente album 'Nude'. Gli Ep sono un'espansione sul lavoro di 'Nude' che si concentra sul raccontare una storia omosessuale - la mia storia di essere diventato adulto e il mio amore. Contiene anche influenze da altri autori/musicisti omosessuali del passato quindi entrambe le performance sono quasi parte della stessa espressione».

Adesso stai scrivendo musica per un film?
«Ho creato della musica per il prossimo film di Shelly Love. E' più nello stile orchestrale del mio disco Mirror Mirror. Si, con un sapore un po' più circense con la fisarmonica e il seghetto».

Come Rufus Wainwright è vero che ami l'opera italiana?
«Innanzitutto mi piace moltissimo Rufus. Ha scritto della musica incredibile e mi piacerebbe incontrarlo un giorno. Poi, è vero, sto scoprendo l'opera. Vengo da un passato rock e ho maturato un interesse per degli stili di musica più sperimentali. E' così che mi sono collegato all'orchestra. Ma non sono un musicista classico».

Ti senti vulnerabile oggi?
«Oggi no. Sto per trasferirmi a Berlino e stanno succedendo un sacco di cose bellissime nella mia vita. Ma lascio che le mie emozioni trovino espressione nella mia musica, non nelle mie interviste! Tuttavia, sono sempre stato consapevole che la vita sarà sempre un mix di dolcezza e di tristezza, di gioia emancipatrice e di depressione».

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