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Parma -

Sabato 06 Settembre 2025


La “Fiera di San Giuseppe” è qui

La “Fiera di San Giuseppe” è qui
Gli appuntamenti della giornata

 

Domenica 16 Marzo torna la tradizione che unisce l’Oltretorrente parmigiano: la Fiera di San Giuseppe dedicata proprio all’uomo accogliente, generoso ed abile artigiano che fu il padre “terreno” di Gesù di Nazaret.
In piazzale Barbieri e via Nino Bixio, dove la competenza e l’organizzazione sono affidate alla Confesercenti, sono previste per tutta la giornata, a partire dalle ore 10, le animazioni storiche della contrada “Porta S. Francesco”. L'occasione sarà utile all’Associazione per avvicinare, adulti e ragazzi, all’attività sportiva di tiro istintivo con l’arco storico e scherma medievale, per reclutare nuovi contradaioli e prepararsi nel migliore dei modi agli appuntamenti della imminente stagione estiva ed al Palio Scarlatto di Settembre. Inoltre sarà possibile nel piccolo scorcio medioevale, ubicato a Barriera Bixio nei pressi della monumentale Porta, cimentarsi nell’addestramento militare; trovare segnalibri personalizzati col pennino, foulards con i colori e simboli della contrada bianco-nera ed altre curiosità…
Intorno alle ore 15,30, partirà una breve sfilata con in testa il Priore GuidoBaldo del Molinetto (alias Fabio Bernazzoli) ed il Capitano reggente Maurizio Barotti da Luni accompagnato dalle guardie civiche, dignitari nobildonne e mercanti paludati nei loro abiti trecenteschi divertenti. Mentre il Corteo ufficiale dei rievocatori del Lupo inizierà dalla Porta verso le 17,30 attraversando, dove possibile, schiere di coloratissimi banchi con leccornie e originali manufatti. Si uniranno al corteo, in una “partecipazione straordinaria”, i bravissimi amici musici e sbandieratori dell’Associazione “Maestà della Battaglia” di Quattro Castella (in provincia di Reggio) con i loro ritmi coinvolgenti e sgargianti drappi delle terre matildiche.

Attraversiamo le strade e le piazze, le contrade ed i borghi quali araldi di Pace, per difendere e rinnovare la nostra identità nello scorrere del tempo. Celebriamo l’amore per l’arte, per la città e la sua storia. Sono questi alcuni dei motivi che ci spingono ad essere rievocatori. Gli squilli delle trombe, il rullo dei tamburi, la fierezza dei drappi, la solennità e l’espressività dei costumi oggi non per incitare ad una battaglia o allo scontro di classe ma per comunicare l’allegrezza e la partecipazione, per difendere concretamente la dignità di ogni uomo; questa è la nuova regalità che serviamo.

 

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