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Sabato 06 Settembre 2025


Elisabetta Pozzi entra nel mito. Facendosi in tre

Elisabetta Pozzi entra nel mito. Facendosi in tre
Un percorso da Cassandra a Clitennestra a Medea. «Figure dal passato che ci indicano il futuro»

A Elisabetta Pozzi, che nella sua carriera d’attrice ha dato voce a molte eroine tragiche, viene data «carta bianca» per una nuova esplorazione dei più grandi ruoli femminili della classicità. Fondazione Teatro Due con il progetto «Un’attrice nel mito: carta bianca a Elisabetta Pozzi» affida a questa grande protagonista della scena italiana Cassandra, Clitennestra e Medea, eroine che saranno raccontate con le parole della tragedia attica del V secolo a.c., contaminate da testi di autori contemporanei, e filtrati dallo sguardo profondo e contemporaneo dell’attrice.

Tre tappe
Un viaggio in tre tappe che prenderà il via proprio con la messa in scena di «Cassandra» a Teatro Due, il 14 e 15 marzo, drammaturgia e regia della stessa Elisabetta Pozzi, cura del movimento Alessio Maria Romano, scene e costumi Guido Buganza e le musiche di Daniele D’Angelo.
Proseguirà con «Clitennestra» l’11 aprile, la cui drammaturgia sarà curata da Angela Demattè con la regia di Carmelo Rifici.
Si concluderà con «Medea», drammaturgia di Elisabetta Pozzie e regia di Andrea Chiodi, il 14 e 15 maggio.
L’inascoltata veggente stuprata nel tempio di Atena e poi assassinata, la moglie del re miceneo cui la Realpolitik ha sottratto la figlia e gonfiato il cuore d’odio fino all’omicidio del marito, la maga barbara tradita e dal cuore assetato di sangue: tre donne che non accettano di essere vittime. Ragionano a Teatro Due: «Il mistero della loro forza ieratica e lontana, unito alla sensibilità dell’io attoriale di una grande interprete, promettono un’alchimia di forte impatto, mentre il dialogo che s’instaura fra le vicende narrate dai poeti tragici antichi e le riflessioni scaturite dagli autori contemporanei generano figure che camminano lungo i secoli e ci offrono un vissuto carico di stimoli e riflessioni sul potere, la vendetta, l’emarginazione».

Sguardo al futuro
«Cassandra, Clitennestra e Medea - ha affermato la Pozzi - sono archetipi più che personaggi; figure che parlano dell’essenza e della purezza dell’animo umano e che indicano una strada di comportamento. Ci parlano da lontano proiettandoci verso un futuro assoluto».
Scaturisce dalle parole antiche di Seneca, Eschilo ed Euripide, ma anche da quelle più vicine e contemporanee di Christa Wolf, di Jean Baudrillard, T.S. Eliott, Wislawa Szymborska, il disegno che Elisabetta Pozzi fa, con la collaborazione dell’autore e giornalista Massimo Fini, di Cassandra (primo spettacolo a debuttare), l’eroina tragica destinata ad avere il dono della preveggenza, ma a non essere creduta per aver rifiutato l’amore del dio Apollo. Cassandra è l’emblema della lucidità, una donna capace di vedere il futuro conoscendo il passato e comprendendo il presente, un personaggio che parte dal mito ma che Elisabetta Pozzi porta all’oggi per indagare la nostra civiltà orfana di identità e il suo declino, proprio come avvenne ai troiani con il cavallo di Troia, dono fatale di cui Cassandra anticipò le nefaste conseguenze, restando inascoltata.
Informazioni e biglietteria 0521/289644 - biglietteria@teatrodue.org - www.teatrodue.org. R. S.

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