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Sabato 06 Settembre 2025


Marco Pantani, la tragica parabola dello scalatore che veniva dal mare

Marco Pantani, la tragica parabola dello scalatore che veniva dal mare
Da idolo del ciclismo a campione drogato: un dramma in scena sabato e domenica. Il testo di Martinelli affonda nelle viscere della nostra società che crea e distrugge i miti

14 febbraio 2004: Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Ha appena compiuto 34 anni.
Dopo i trionfi al Giro d’Italia e al Tour de France, le accuse di doping a Madonna di Campiglio, rivelatesi poi infondate, lo hanno condotto a un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. Tra il campione adulato, l’icona di chi ha fatto rinascere il ciclismo come sport dell’impresa e della fantasia, e il morto di Rimini vi è tutta la complessità di un’epoca al tempo stesso sublime e crudele che si esercita senza pudore. Senza vergogna.
L’idolo del ciclismo internazionale, il «pirata» imbattibile in salita; poi il campione drogato, il «mostro» distrutto e infangato dai mass-media, il successo e l’infamia, in una parabola breve e imprevista che è stata anche e soprattutto un dramma personale e famigliare: tutto ciò è l’oggetto dello spettacolo «Pantani», ideato da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari in scena a Teatro Due sabato 18 aprile alle 20 e domenica 19 alle 16, interpretato da Alessandro Argnani, Francesco Catacchio, Luigi Dadina Fagio, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli, con la regia di Marco Martinelli.
Quella di Pantani secondo il Teatro delle Albe di Ravenna non è solo una questione sportiva, ma un’autentica passione moderna. Il sacrificio di un simbolo sull’altare mediatico per ripulire le coscienze di un intero paese.
La scrittura di Marco Martinelli affonda nelle viscere dei nostri giorni e della società di massa che chiede sacrifici e capri espiatori: attorno alle figure di Tonina e Paolo, i genitori di Marco, che ancora oggi stanno chiedendo giustizia per la memoria infangata del figlio, Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata di personaggi, che, come un rito antico, ripercorre le imprese luminose dell’eroe. I genitori di Marco, figure archetipiche di una Romagna anarchica e carnale, sono sospese come l’Antigone di Sofocle davanti al cadavere insepolto dell’amato: cercano verità, e non avranno pace finché non l’avranno ottenuta.
«Pantani» costruisce un affresco sull’Italia degli ultimi trent’anni, l’enigma di una società malata di delirio televisivo e mediatico, affannata a creare dal nulla e distruggere quotidianamente i suoi divi di plastica, ma anche capace di mettere alla gogna i suoi eroi di carne, veri, come Marco Pantani da Cesenatico, lo scalatore che veniva dal mare.
Informazioni e biglietteria: Tel. 0521/230242 - biglietteria@teatrodue.org - www.teatrodue.org.

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