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Parma -

Sabato 06 Settembre 2025


Psichiatria e arte in «L'altra bellezza» del Gruppo Stranità

Psichiatria e arte in «L'altra bellezza» del Gruppo Stranità

Mercoledì 24 febbraio alle 21, il Nuovo Teatro Pezzani ospiterà «L’altra bellezza», ultima produzione di Gruppo Stranità.
Stranità nasce a Genova nel 1997 da un laboratorio di Teatro Sociale ideato e condotto dall’attrice e regista del Teatro dell'Ortica Anna Solaro e svolto in collaborazione con la Salute Mentale della ASL3 genovese in un percorso di Teatro integrato che porta in scena laboratori e spettacoli.
 In occasione dei 20 anni di attività di Teatro dell’Ortica, è particolarmente significativa la presentazione dello spettacolo a Parma - resa possibile grazie al sostegno di Rotary Club Genova Centro Storico e di Rotary Club di Parma -, città dove Franco Basaglia è stato attivo alla fine degli anni ’60 all’Ospedale di Colorno.
Come può la scienza psichiatrica trasformarsi in bellezza?
Nell’immaginario collettivo la psichiatria è zona di carcerazione, di emarginazione e di esclusione sociale.
Lo spettro del manicomio, un ricordo ancora vivo nelle memorie, è il paradigma di questa vera e propria «bruttura» che coincide con la disumanizzazione e con la perdita d'identità. Eppure, un'altra bellezza è possibile: il sogno di luoghi di cura trasformati, in cui la gradevolezza degli ambienti diventa specchio e simbolo di un'attenzione verso la persona che un tempo non era neppure lontanamente concepibile.
Con «L'altra bellezza» Gruppo Stranità vuole mostrare attraverso la rappresentazione teatrale come, grazie all’espressività corporea, le persone si trasformano, per passare dall’essere corpi di individui sofferenti ad espressione di bellezza interiore.
Il linguaggio del corpo esprime emozioni, stati d’animo e sentimenti comunicando allo spettatore tutto il complesso mondo interno degli attori, coinvolgendolo nella scoperta di contenuti nuovi e inaspettati.
Il teatro ci permette così di togliere etichette, creare un tessuto di empatia ed entrare in rapporto con chi vive una situazione di vita diversa dalla nostra, ma soprattutto ci consente di vivere quella diversità come un pezzo della nostra anima. Le scene dello spettacolo sono state realizzate dall’Atelier del Cepim UniDown con cui Teatro dell’Ortica collabora da molti anni. 

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