Dal 20 sab dicembre 16:00
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Dal 09 novembre 2016 - 17:30
Al 09 novembre 2016 - 19:00
Da 36 anni, immancabilmente, con le prime nebbie e con quel clima natalizio che prende forma e colore ogni giorno di più, arriva il «Lunario Parmigiano» di «Parma Nostra» dove tutto : dai mesi, ai giorni, ai santi, alle festività è un inno alla più schietta parmigianità e a quel vernacolo che attraversa il calendario ducale dal primo giorno all’ultimo. Il «Lunario Parmigiano» sarà presentato alla città, come vuole ormai una consolidata tradizione, domani alle 17.30 presso l’Aula Magna del nostro ateneo (via Università, 2).
Illustrerà il fiore all’occhiello di «Parma Nostra» il critico letterario Giuseppe Marchetti mentre il pomeriggio culturale sarà come sempre nobilitato dai brani eseguiti dal coro di voci bianche diretto da Beniamina Carretta.
Il saluto del sodalizio parmigiano sarà porto dal presidente, Renzo Oddi e dal vice, Giuseppe Mezzadri, che farà pure da conduttore alla kermesse parmigiana che vedrà la presenza di alcuni finedicitori che declameranno versi dialettali, in primis, Enrico Maletti, lo stesso Mezzadri, Giorgio Capelli della «Famija Pramzana» che leggerà un suo ricordo dell’indimenticato Peppino Spaggiari.
Quindi sarà la volta della giovanissima Giulia Niang che declamerà una poesia in vernacolo di Vittorio Campanini.
Il lunario riporta anche simpatici modi di dire, purtroppo scomparsi, ma che facevano parte del linguaggio quotidiano dei nostri nonni : «bruzär al pajón» (mancare ad un appuntamento), «catär in castagna» (quando si scopriva qualche magagna), «stär in spincolón» (esser appesi in modo precario), «al pär viv» (riferito ad individuo un po’ «inocato»).
Oltre a numerosi termini ormai desueti, che sono stati riportati alla luce come altrettanti reperti archeologici della nostra storia polare, appaiono anche fatterelli curiosi come quello riferito al «Lumèn äd Sant Bartlamè».
Si trattava di una semplice candela che veniva distribuita in chiesa nel giorno di San Bartolomeo (24 agosto) per proteggere le case dagli incendi. Nel 1139 un furioso incendio distrusse buona parte della città ma la chiesa di San Bartolomeo e le case vicine rimasero miracolosamente intatte.
Il lunario sarà in vendita in tutte le edicole di Parma e provincia mentre un copia sarà data in omaggio a tutti i presenti al termine della presentazione in Aula Magna.
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