Dal 20 sab settembre 18:00
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Dal 04 luglio 2016 - 21:30
Al 04 luglio 2016 - 23:59
Resta nei borghi e nelle piazze dell’Oltretorrente «Insolito Festival», la rassegna teatrale estiva promossa dal Teatro delle Briciole. Dopo l'esordio in piazzale Picelli, si sposta in via Imbriani, nel piazzale a fianco della chiesa dell’Annunciata, che stasera alle 21.30 ospiterà il concerto-spettacolo «Denominazione d’origine popolare» con il quintetto d’archi I violini di Santa Vittoria (l’ingresso è gratuito. In caso di pioggia il concerto si tiene al Teatro al Parco, la sala è climatizzata).
Lo chiamavano «il paese dei cento violini», ma il nome vero è Santa Vittoria di Gualtieri, paese della bassa reggiana e culla di una vitalità musicale che nel primo Novecento fu strumento di riscatto per una comunità di braccianti che seppero farsi violinisti. I violini di Santa Vittoria (i violinisti Davide Bizzarri, Orfeo Bossini, Roberto Mattioli, il violista Ciro Chiapponi, il contrabbassista Fabio Uliano Grasselli), ensemble nato nel 2001 per il recupero storico del ballo liscio reggiano, ricostruisce con amorosa cura quel prezioso mosaico di walzer, polche, mazurche, tanghi e lo intarsia con racconti di vita contadina che ripercorrono la vicenda toccante di un popolo. Testi e narrazione sono del secondo violino, Orfeo Bossini, la regia è di Paola Bigatto.
La maggior parte delle musiche eseguite, tutte originali, appartiene alla famiglia Bagnoli, una delle più importanti e rappresentative della storia di Santa Vittoria. Sono brani scritti tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, ricostruiti come testimonianza del gusto musicale di un’epoca. Un lavoro di arrangiamento, curato dal primo violino Davide Bizzarri, che è servito a ridar vita a musiche dimenticate, nel rispetto della loro originaria freschezza. Lo spettacolo si arricchisce anche di un tessuto narrativo. In una sorta di omaggio ai «filò» di stalla, viene snodata la memoria di una terra che non è soltanto uno spazio geografico ma soprattutto un pezzo di cultura.
«I braccianti abituati alla fatica misuravano l’esistenza con il metro dell’incertezza – racconta Orfeo Bossini -, e allora, per guadagnare una dignità umana, ci si poteva inventare di tutto, anche un nuovo modo di vivere e lavorare. Suonare quando il campo è addormentato per costruirsi una vita migliore. Di quella generazione di eroi sconosciuti, Arnaldo Bagnoli, un violinista popolare, un uomo semplice e nobile al tempo stesso, è stato un alfiere meraviglioso. Arnaldo ce l’ha fatta. Insieme ai suoi fratelli, tutti musicisti, ha dato vita al mitico Concerto Bagnoli, un gruppo d’archi del quale I violini di Santa Vittoria vorrebbero essere gli eredi spirituali. Raccontiamo per tessere il filo di un legame esistenziale. In queste vicende di musica, lotta, e fatica, in cui si intersecano gli alfabeti amorosi di una civiltà arcaica, il realismo magico della bassa, e l’orgoglio dei caratteri fieri, abbiamo trovato un motivo di speranza. Qualcosa in cui credere». Per informazioni 0521 992044
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