Parma: debutto in casa contro Padova

Pochi mesi fa Parma ha rischiato di perdere la sua squadra di vertice nel baseball. Ultima nello scorso campionato, abbandonata da qualche giocatore di buon livello, alle prese con una crisi societaria che appariva quasi irrimediabile: ci sono voluti il coraggio, l’intraprendenza e, perché no, un pizzico di folle incoscienza di un gruppo di innamorati del «vecchio gioco» per impedire che la città dovesse incassare il dolore della perdita di un’altra delle proprie eccellenze sportive. Pur partendo in netto ritardo rispetto alle altre società la nuova dirigenza è riuscita ad allestire uno staff tecnico di prim’ordine al quale ha affidato un gruppo di giocatori numericamente esiguo ma qualitativamente valido. A livello di problemi il Parma non si è fatto mancare nulla, da una preparazione itinerante a causa dei problemi all’impianto di gioco fino ad una serie di infortuni che nelle prime giornate lo hanno privato di giocatori fondamentali quali Zileri, Garbella, Gomez e Gonzalez. I primi risultati sono però stati più che incoraggianti: i ducali sono riusciti a strappare una vittoria sul difficile campo di Bologna, poi hanno ottenuto un’importante tripletta su quello di Novara.

L’esordio casalingo di questa sera propone già un incrocio molto interessante in ottica play-off. Arriva infatti un Padova che non nasconde la propria ambizione di qualificarsi alla postseason per il secondo anno consecutivo. Nel corso dell’inverno la squadra veneta è passata dalle mani del manager statunitense Smith a quelle di Aluffi, ha ingaggiato l’efficace lanciatore venezuelano Ruiz ed ha iniziato il campionato conquistando tre vittorie negli impegnativi confronti con Rimini e Bologna. Il Parma attende il confronto con i patavini per verificare la propria forza. In settimana tutti gli infortunati si sono allenati in modo soddisfacente: la schiena di Zileri e il ginocchio di Gomez sembrano avere messo giudizio e, per la prima volta, il tecnico Gerali potrà finalmente mettere in campo la squadra studiata nel corso dell’inverno. Lo farà in un «Nino Cavalli» ancora in piena fase di ristrutturazione, privo dei seggiolini e con un tabellone luminoso funzionante a singhiozzo. Ma anche in questo caso si deve parlare di un grande successo della società ducale perché fino a pochi giorni fa l’ipotesi di una migrazione a Piacenza o Reggio Emilia era tutt’altro che campata in aria. Quando i bambini della scuola parmense del baseball accompagneranno i giocatori in campo e Gigi Apolloni effettuerà il lancio della prima palla tutti dovranno dimenticare i problemi e tributare un grande applauso a chi – tecnici, giocatori, dirigenti, collaboratori - ha lavorato perché il baseball di Parma potesse rimanere nel massimo campionato.