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Dal 11 maggio 2016 - 21:30
Al 09 maggio 2016 - 23:59
«Io mi chiamo Pericle Scalzone. E di mestiere faccio il culo alla gente». Sono le prime battute pronunciate da Riccardo Scamarcio nel trailer di «Pericle il nero», film di Stefano Mordini, in concorso a Cannes nella sezione «Un certain regard» e in sala dal 12 maggio distribuito da Bim.
L’attore pugliese e il regista di «Provincia meccanica» e «Acciaio» saranno a Parma mercoledì sera, al cinema Astra, per un’anteprima del loro nuovo lavoro. Alle 21.30, prima della proiezione, si confronteranno con il pubblico in un incontro presentato dal critico cinematografico Gianluigi Negri. Sulla «Gazzetta di Parma» di domani verrà pubblicato un coupon da ritagliare, con il quale i primi 70 lettori che si presenteranno alla cassa dell’Astra (a partire da domani stesso) potranno ritirare un biglietto gratuito.
Ispirato al libro omonimo di Giuseppe Ferrandino (uscito per Adelphi), «Pericle il nero» è un noir con protagonista un «uomo-cane» che diventa uomo e comprende chi è davvero attraverso il rifiuto di tutte le regole e l’incontro con una strana donna. Pericle Scalzone lavora per conto di Don Luigi (Gigio Morra), boss camorrista emigrato in Belgio. Durante una spedizione punitiva per conto del boss, Pericle commette un grave errore. Scatta la sua condanna a morte. In una rocambolesca fuga che lo porterà fino in Francia, Pericle incontra Anastasia (Marina Fois), che lo accoglie senza giudicarlo e gli mostra la possibilità di una nuova esistenza. Ma Pericle non può sfuggire a un passato ingombrante e pieno di interrogativi. A produrre il film sono Valeria Golino insieme a Riccardo Scamarcio, Viola Sestrieri e i fratelli Dardenne. Scamarcio aveva già prodotto tre anni fa «Miele» (opera prima della sua compagna Golino, passata sempre sulla Croisette nelle sezione Un certain renard) e più recentemente «La vita oscena» di Renato De Maria e «Per amor vostro» di Giuseppe M. Gaudino con la Golino protagonista.
«Ho festeggiato dieci giorni - racconta Scamarcio (ieri ospite del salotto di Fabio Fazio su traiTre) - quando ho saputo di essere stato selezionato a Cannes. E’ come se avessi vinto la Coppa del mondo, il giro d’Italia». «L’approccio alla storia - spiega il regista Mordini - è quello della solitudine e della miseria che ci sono in fondo alla criminalità. La solitudine è un po’ la mia ossessione. Un isolamento difficile da spezzare, come nel caso di Pericle, che, non appena trova una famiglia, deve fare i conti con quella di provenienza che lo vuole morto». Scamarcio, sul suo personaggio, aggiunge: «Si sente in fondo un cretino. E alla fine crede davvero di esserlo, per poi scoprire che è una persona profonda, capace di amare».
«Pericle il nero» era anche nei progetti di Abel Ferrara, che aveva provato a farne una versione cinematografica, sempre con l’attore pugliese protagonista. Da Napoli e Pescara, dove era ambientato il libro di Ferrandino, il regista sposta la vicenda a Liegi e Calais per questa sorta di noir esistenziale (con tanto di voce fuori campo) che ricorda i polar. r.s.
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