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Parma -

Domenica 07 Settembre 2025


«Quale Europa» con Romano Prodi

«Quale Europa» con Romano Prodi

Il rilancio del progetto europeo: è questo il tema che sarà affrontato da Romano Prodi martedì 7 novembre alle 17 all’Università di Parma (Aula Magna, sede centrale, via Università 12), nel corso di un incontro pubblico dal titolo “Quale Europa”.
Ad intervistarlo saranno tre rappresentanti autorevoli dell’Università di Parma: il neo rettore Paolo Andrei, Luca Di Nella, direttore del Dipartimento di Economia e Franco Mosconi, docente di Economia Industriale.
L’appuntamento, promosso dal Circolo Il Borgo nel 40° anniversario della sua fondazione e dall’Università di Parma, intende proporre una riflessione pubblica sui nuovi scenari politici ed economici dell’Unione Europea, che oggi vive una crisi di identità, sopratutto per il diffondersi dei movimenti populisti e nazionalisti. Nel secondo dopoguerra, con la firma dei Trattati di Roma si volle dire basta per sempre ai nazionalismi che avevano alimentato in Europa le due grandi guerre mondiali, inaugurando così uno straordinario periodo di pace, di sviluppo economico e sociale.
Ma quanto questo oggi è patrimonio dei popoli europei, feriti da dieci anni di crisi economica, che ha fatto vacillare l'idea di un benessere conquistato per sempre? In un appassionato intervento su Repubblica di sabato scorso, il grande filosofo tedesco Jurgen Habermas dice: ”L'Unione non è sinonimo di noia, né di burocrazia, ma per salvarla va riformata” e individua in Macron e nelle sue idee la base del rilancio: un'Europa forte, sovrana, unita e democratica. Il disegno pare lucido, ma molto dipenderà da Angela Merkel e dal nuovo governo che sta formando.
Ascoltare la visione dell’ex presidente della Commissione Europea, uno dei protagonisti della storia europea recente, sarà particolarmente interessante, perché il professore è anche osservatore attento dei rivolgimenti in corso nello scenario internazionale. Come dice Habermas: “In un mondo a soqquadro, solo con la protezione e la forza dell'Europa unita e solidale, i suoi cittadini possono difendere i propri comuni interessi e valori”.

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