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Dal 20 giugno 2017 - 18:30
Al 20 giugno 2017 - 20:30
Quale arte sacra oggi? Quale futuro per il dialogo tra arte e fede? La domanda è coinvolgente quanto necessaria nella contemporaneità. Da più di un secolo il filo che univa arte e fede sembra essersi spezzato. Nel Novecento si è, infatti, creato uno scollamento tra l’arte cosiddetta «profana», quella che fa parte dei circuiti ufficiali, con i propri interlocutori, quali gallerie o musei, e l’arte sacra, che si presenta oggi secondo caratteristiche di grande frammentarietà. Priva di qualunque ufficialità, senza contorni precisi, appare come una realtà parallela.
Ma chiudersi in un passato considerato espressione indelebile di sacralità e fede non vuol forse significare non riconoscere il vero problema e cioè che non ci stiamo più interrogando sul senso più profondo della nostra fede? Domande e considerazioni di forte impatto sociale ed umano che il padre gesuita Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria San Fedele di Milano, si pone ed affronta nel libro «Eclissi. Oltre il divorzio tra arte e Chiesa» edizioni San Paolo, 2016, dove conduce la prima analisi sull’arte sacra contemporanea in Italia con lo scopo di riprendere il dialogo fra arte e Chiesa
I temi di questa «Eclissi» dell’arte verranno presentati ed affrontati da Andrea Dall’Asta nell’incontro che si terrà a Fidenza, nella Sala Conferenze del Palazzo Vescovile, oggi pomeriggio, alle ore 18,30, organizzato dal Museo del Duomo. In concomitanza verranno presentati gli atti del X convegno AMEI (associazione musei ecclesiastici italiani) che si è tenuto nel novembre del 2015 a Palermo: «I Musei ecclesiastici di fronte alla sfida del contemporaneo» dai quali emerge la necessità di assumere nuove responsabilità rispetto alla conservazione del passato allargando lo sguardo alla complessità del presente, avviando un dialogo costante con gli artisti, fornendo adeguate chiavi di lettura ai visitatori così da avvicinare ad un’arte che sfugge a criteri consolidati, come sottolinea Domenica Primerano, presidente AMEI nel suo scritto. Perchè, come aggiunge Giuliano Zanchi nel suo intervento, «occuparci di arte contemporanea significa riprendere in mano il filo del dialogo fra vita della chiesa e mondo contemporaneo. Quindi un compito, una necessità, un dovere: non una semplice predilezione o una questione di gusto».
La direzione di un’attenzione alle esigenze che la nostra epoca esprime consentendo agli artisti di utilizzare, anche nei luoghi di culto, forme e linguaggi capaci di interpretarle, è nelle pagine degli atti ormai tracciata.
Come testimonianza concreta di un’arte contemporanea «di fede» sarà illustrata l’opera di Claudio Parmiggiani, commissionata all’autore che vive all’ombra del castello di Torrechiara, dall’AMEI in occasione del ventennale. L’artista, di fama internazionale, è stato scelto perchè la sua arte, un atto di resistenza civile come lo stesso la definisce, è una meditazione sull’uomo. L’opera che verrà donata in settembre a Palermo alla fine del suo viaggio itinerante, alla Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote siciliano vittima della mafia, sarà al centro di un ulteriore intervento di Andrea Dall’Asta che si soffermerà sui legami fra forma e significati dell’opera. Chiuderà gli interventi monsignor Carlo Mazza, amministratore apostolico di Fidenza.
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