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Parma -

Sabato 06 Settembre 2025


Kinder

Kinder
Al Lenz Teatro la storia dei sei bambini parmigiani deportati. E mai tornati

Lenz Teatro propone venerdì 27 e sabato 28 alle 21, domenica 29 alle 18 lo spettacolo "Kinder", la storia dei sei bambini parmigiani deportati dal nazismo, e mai tornati da Auschwitz. In via Pasubio 3/e, Sala Majakovskij.

"Stiamo parlando di bambini, è bene ricordarlo perchè usare il verbo – catturare – diventa quasi irreale e sarebbe troppo semplice accomunarli alle migliaia di bambini morti, deportati o in fuga dalle guerre recenti o in corso, perciò vogliamo concentrarci sui volti dei bambini di Parma, come su di un unico monumentale volto di bambino che possa rappresentare tutti i Kinder di ogni guerra".

"Per l’internamento degli ebrei venivano utilizzati i seguenti campi: il castello di Scipione (Salsomaggiore Terme); il campo ubicato nel castello di Montechiarugolo; l’albergo “Terme” a Monticelli Terme. Settantaquattro furono gli ebrei deportati dal Parmense, sia italiani sia stranieri. Delle ventitré vittime dello sterminio, sei furono bambini e la loro storia è entrata nella memoria collettiva di Parma. La storia raccontata ha inizio nel 1938, quando il governo fascista emanò leggi che colpirono i diritti di cittadinanza degli ebrei in Italia, e si concluse nell'aprile 1944, con la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz di buona parte della comunità ebraica di Parma. Le vicende riguardano in particolare un gruppo di bambini, protagonisti, loro malgrado, di quella tragica vicenda.

Donato e Cesare della Pergola (nati nel 1932 nel 1934) il 12 dicembre 1943 furono catturati e condotti con la madre, le zie e la nonna nel campo di concentramento di Monticelli Terme, dove rimasero tre mesi, prima di essere trasportati a Fossoli. Liliana (classe 1934) e Luciano Fano (classe 1932) erano nati a Pellegrino Parmense dove i loro genitori si erano trasferiti nel 1931. L’intera famiglia, compresi il piccolo Roberto nato nel 1942 e i due nonni, fu prelevata il 7 dicembre 1943. I due nonni furono rinchiusi nel carcere di San Francesco, il padre a Scipione e la madre coi figli nel campo di Monticelli Terme. Roberto Bachi (classe 1930) e il padre, rifugiati a Torrechiara furono arrestati il 16 ottobre 1943 da una pattuglia di SS e trasferiti prima a Salsomaggiore Terme poi nel carcere di San Vittore a Milano. Nessuno di loro tornò da Auschwitz."

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