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Parma -

Sabato 06 Settembre 2025


Il Guerriero, l'Amazzone e lo Spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo

Produzione Fondazione Teatro Due. Di Carlo Emilio Gadda. Con Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Francesca Tripaldi. Regia di Giacomo Giuntini produzione Fondazione Teatro Due

Il Guerriero, l'Amazzone e lo Spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo

È venerdì 5 dicembre 1958 quando il Terzo Programma della Radio trasmette, per la prima volta, un inedito piccolo gioiello di satira politico-culturale: "Il Guerriero, l'Amazzone e lo Spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo" di Carlo Emilio Gadda. A sessantacinque anni di distanza da quella trasmissione e allo scadere dell’anno in cui si celebrano i 50 anni della morte dell’autore, il testo viene rappresentato in scena, interpretato da Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Francesca Tripaldi con la regia di Giacomo Giuntini e la produzione di Fondazione Teatro Due di Parma, dove ha debuttato in prima nazionale il 9 dicembre 2023.

A conclusione dell'anno del doppio anniversario di Carlo Emilio Gadda (130 anni dalla nascita e 50 dalla morte), il 28 dicembre alle ore 22.30 Rai Radio3 manderà in onda la registrazione dello spettacolo prodotto dal Teatro Due.

Su Raiplaysound sarà inoltre possibile ascoltare la prima versione radiofonica del 1958 con Marcello Moretti, Gianrico Tedeschi ed Elena Da Venezia per la regia di Gastone Da Venezia.

Lo spassoso radiodramma - un unicum all’interno della produzione letteraria dell’autore - si scaglia contro l’esibizionismo narcisistico di una cultura ufficiale italiota vacua e asservita all’ordine costituito: Napoleone è stato un eroe salvifico, il “Bonaparte liberatore”, o il “Nano” esaltato despota? Foscolo il vate della Patria o il “Basettone-Moralone” cantore di sciocche vuotaggini? Gadda indicava così, ai suoi contemporanei quanto la nuova Italia nata dal dopoguerra fosse ormai definitivamente lontana da tutta la retorica del “ventennio” e dalle pose vanagloriose e superomistiche dei dittatori e dei loro cantori. A tutto questo Gadda oppone il suo raffinato gusto letterario, costantemente venato di una profonda ironia.

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