Comunicazione
PodFest, quegli articoli tutti da ascoltare
Tre giorni al Centro giovani federale sulle nuove frontiere dell'informazione. A Parma podcaster nazionali e locali. Mainini: «Valorizzare prodotti di qualità»
Parma si mette all’ascolto con il piccolo festival del podcast che ha preso il nome di PodFest e ha interessato la città il 7, 14 e 15 settembre. Il podcast nasce nel 2004 dalla contrazione di iPod (il dispositivo che permette l’ascolto di file digitali in movimento) e broadcast, ovvero trasmissione radio. rappresenta letteralmente la diffusione tramite piattaforma di contenuti da ascoltare.
Sul piccolo ma ben costruito palco del Centro giovani federale si sono avvicendati diversi podcaster fra chi è partito da solo, e ce l’ha fatta, e chi invece ha partecipato a progetti più allargati. «PodFest nasce nel 2022 - afferma Francesco Mainini, uno degli organizzatori - con podcaster indipendenti e si è subito creata una community. La prima edizione è stata appoggiata dal Comune e da Aurora Domus, oggi siamo associati a un ente del terzo settore Echo Media e ad Agape, così abbiamo potuto chiamare diversi podcaster giornalistici e siamo riusciti ad abbinare progetti indipendenti con quelli sostenuti da un editore».
«Abbiamo avuto - prosegue Mainini - due podcast della Rai che sono “Archivi della follia, in cerca di Franco Basaglia” e “Lago, veleni e resistenza”; sono intervenuti Valerio Nicolosi e Marco Maisano, entrambi molto conosciuti. Con la partecipazione di Biblioteca Civica abbiamo avuto Mario Ferraguti che da anni si occupa di folklore e storia locale che ha presentato il suo nuovo podcast dedicato alla figura delle guaritrici, che aprirà il prossimo 11 ottobre. Sono stati presentati due progetti come “La storia siamo noi” e “Il beat di Parma” di un gruppo di ragazzi che sta partecipando a un progetto per presentare le prerogative di Parma capitale dei giovani».
«Dove sta andando il podcasting non è facile da dire - conclude l’organizzatore - sta mettendo in crisi la cultura basata sull’immagine perché è un media che inizia ad essere fruito a diversi livelli, passando da momento di intrattenimento a strumento di cultura e aggregazione. Questa esperienza ha anche una dimensione sociale, si veicolano identità. PodFest continua a voler rappresentare una possibilità per podcaster indipendenti, selezionando prodotti di qualità affiancandoli a progetti così da potenziarli e accelerarli dove possibile».