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Giovedì 23 Ottobre 2025


«Parma in posa»: bis di Francesco Bocchi

«Parma in posa»: bis di Francesco Bocchi

Martedì 19 novembre alle 18,30 presso l’auditorio del palazzo del governatore Francesco Bocchi presenterà il suo nuovo libro «Parma in posa 2024» (Edizioni Graphital). Saranno presenti Lorenzo Lavagetto, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Parma, Chiara Allegri, direttrice del museo d'arte cinese ed etnografico, Paolo Barbaro, docente di storia della fotografia, oltre all'autore. «Parma in posa 2024» è il secondo volume di ritratti fotografici che segue l’edizione dello scorso anno con 153 ritratti di parmigiani quali Stefano Pioli, Nicola Bertinelli, e Carlo Lucarelli, solo per citarne alcuni.
Una pubblicazione, racconta Francesco Bocchi, «nata quasi per gioco e in parte è vero anche nel mio caso. Solo in parte però, perché è vero che sono partito fotografando amici e conoscenti ma in fondo sapevo che quello che stavo facendo non era per niente un gioco. Ritrarre una persona non è mai una scherzo, c'è chi dice che fare una bella foto è facile per tutti tranne che per un fotografo. Un conto è infatti la fotografia per Instagram, i social e i selfie e un'altra cosa è la fotografia d'autore. Un autore deve dire qualcosa nel ritratto, deve lasciare un impronta, raccontare una storia. Viviamo nell'epoca dei selfie, delle immagini che si moltiplicano sui media, sui social, alcune volte è come se fossero diventate un rumore di fondo. Con questi miei ritratti cerco di fermare questa tempesta».
«Ricordo esattamente alcune foto della mia infanzia, le ho guardate e riguardate non so più quante volte, le ho stampate nella memoria - racconta Bocchi - Le immagini sui social mi appaiono più trasparenti, dissolte in quel flusso costante di informazioni visive che sono poi destinate a svanire, cancellate per fare spazio a immagini più recenti, in un flusso che appare inarrestabile. Se devo essere sincero all'inizio di questa avventura nel 2020 mi ero inventato un espediente per fermare lo sguardo (e il pollice che fa scrolling sul telefono) dello spettatore inventandomi ritratti scomposti, facendo un vero e proprio collage digitale, ma più spesso fotografando il soggetto insieme alla sua riproduzione. Chiedere a una persona di uscire di casa, attraversare la seppur piccola città, trovare un parcheggio e dedicarmi mezz'ora del proprio tempo mi ha fatto pensare ai pittori del 500 e 600 ai quali veniva commissionato un ritratto ufficiale, con carattere solenne e celebrativo, sempre però, nel mio caso, con un pizzico di ironia e tanto divertimento in studio. I ritratti che troverete in questo libro come nell'edizione precedente sono tutti rigorosamente posati, foto scattate nell'ormai famoso studio condiviso con l'amico Lufer, un posto immaginifico - come racconta Guido Conti nella prima edizione - dove il riciclaggio di materiali poveri da rottamaio, trasforma un garage anonimo in un teatro delle meraviglie».

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