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Martedì 30 Dicembre 2025


"Disarmati e disarmanti": il 1° gennaio 2026 Parma (e l'Emilia-Romagna) ancora la Marcia della pace

Disarmati e disarmanti. Il Primo gennaio 2026 l’Emilia Romagna ancora in piazza per la pace e la nonviolenza

Il 1° gennaio torna la Marcia della Pace a Parma. Alle 17 la messa in cattedrale, alle 18 la partenza della Marcia della pace, con testimonianze lungo il percorso e interventi in piazza Garibaldi e nella chiesa di San Francesco del Prato. 

È passato un anno da quando le diverse reti per la pace e la nonviolenza dell’Emilia Romagna promossero la prima mobilitazione regionale il 1° gennaio scorso, in occasione della 58^ Giornata mondiale della pace, celebrata dalla Chiesa cattolica fin dal 1968 nel primo giorno dell’anno. Da quella presenza pacifista e nonviolenta nelle piazze di tutta la regione, è stato lanciato un doppio appello: da un lato alle reti territoriali per costituire una strutturata Rete regionale per la pace e la nonviolenza e dall’altro all’allora neo-insediato presidente De Pascale per istituire una delega alla pace nel governo della regione.
Un anno dopo continua l’inutile strage in Ucraina, non è stato ancora fermato il genocidio a Gaza e la pulizia etnica in Cisgiordania, cresce la strage di migranti nel Mediterraneo e nella rotta balcanica, aumentano le spese militari globali e i conflitti armati in ogni parte del mondo. Mentre i decisori politici e militari, nazionali e internazionali sembrano incarnare “l’irrazionalità di un rapporto tra popoli basato non sul diritto, sulla giustizia e sulla fiducia, ma sulla paura e sul dominio della forza” – come ha scritto papa Leone XIV nel messaggio per la Giornata mondiale della pace del prossimo 1° gennaio – la Rete Pace e Nonviolenza dell’Emilia Romagna è oggi una realtà costituita, che ha svolto lo scorso 5 ottobre a Parma la propria Assemblea fondativa, dotandosi di un Manifesto di impegni per un’Emilia Romagna regione di pace che ripudia la guerra.
Un Decalogo nel quale, tra i diversi impegni citiamo i seguenti:
“Rispetto a ogni conflitto armato e a ogni atto di violenza e terrorismo, stiamo sempre dalla parte di tutte le vittime e dei disertori della compattezza bellica, capaci di costruire ponti e abbattere muri – come gli obiettori di coscienza russi, ucraini, israeliani e gli attivisti nonviolenti palestinesi – dichiarandoci, a nostra volta, obiettori di coscienza alla guerra.
Ci opponiamo all’uso del territorio emiliano-romagnolo ai fini dell’industria bellica e armiera e delle sue manifestazioni espositive. Contrastiamo la ristrutturazione militare delle industrie civili e ci impegniamo per la riconversione civile delle industrie belliche o collegate, direttamente o indirettamente, alle filiere di guerra”.
Il Manifesto integrale sarà letto e diffuso il prossimo 1° gennaio, 59^ Giornata mondiale della pace. La Rete regionale pace e nonviolenza si mobilita infatti nelle piazze di Bologna, Faenza, Ferrara, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini. Disarmati e disarmanti, in nome del ripudio costituzionale della guerra e a difesa del diritto internazionale e del sistema dei diritti umani che ha portato la convivenza tra i popoli e le democrazie fuori dalla tragedia di due conflitti mondiali, la Rete
dei nonviolenti darà voce in tutta l'Emilia-Romagna alla domanda di pace del Paese, che si oppone al riarmo dell'Europa e al precipitare della sua cultura, del suo sistema educativo e della sua economia nuovamente nell'abisso della guerra, in cui tutto è perduto e tutti siamo perduti, immemori della lezione della Storia. 

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