Orietta Berti: «Io, parmigiana e reggiana: amo questa terra perché è sincera come la sua gente»
Cosa accomuna “Tu sei quello”, “Finché la barca va”, “Tipitipitì” e “Io, tu e le rose” all’ormai celeberrimo “Mille”, con Fedez e Achille Lauro (oltre 100 milioni di visualizzazioni)? Di certo il successo e, altrettanto di certo, la voce inconfondibile di Orietta Berti.
La cantante di Cavriago (Reggio Emilia), al secolo Orietta Galimberti, dopo anni di grandi successi, prima come cantante “melodica”, è passata alla presenza fissa in programmi televisivi di grande successo, da “Domenica in” a “Buona domenica”, ma anche attraverso il cinema con Bruno Corbucci e Mario Monicelli, fra gli anni ‘60 e ‘70 e nel nuovo millennio con “Finché l’Emilia va” di Daniele Coluccini e “Extraliscio” di Elisabetta Sgarbi, continuando la presenza televisiva con la partecipazione a “Masterchef Italia”, a “Name that tune” a “Il cantante misterioso”.
Una straordinaria capacità di reinventarsi, senza perdere, però, la propria identità: rimanendo sempre e comunque Orietta Berti, quella che chiamavano “L’usignolo di Cavriago”, che a San Remo ha presentato “Io, tu e le rose” nel 1967, “La barca non va più” nel 1981, ma anche “Rumba di tango” in coppia con Giorgio Faletti nel 1992. Il primo libro è “La vita secondo Orietta”, scritto con Tommaso Labranca e Luciano Manzotti, anch’egli sul palco, nel 1997, ma è nel 2020 che la cantante si racconta in viva voce con “Fra bandiere rosse e acquasantiere”, il volume presentato ieri a Fidenza.
È la vita di Orietta Berti, dal padre fervente cattolico alla madre che la portava ai comizi del Pci in quella Cavriago che così, per lei, diventava una sorta di “Mondo piccolo” guareschiano. «Mia madre era di Traversetolo – racconta Orietta – e mio padre di Cavriago, così io sono come il nostro formaggio: parmigiana-reggiana. Amo questa terra, perché è sincera come la sua gente».
Un salto in teatro per vedere la camera acustica, poi via all’intervista in piazza: «Il libro lo avevo cominciato con Tommaso Labranca che, purtroppo, se n’è andato troppo presto – dice ancora Orietta – ma la Rizzoli mi ha chiesto di terminarlo e così, durante il lockdown, lo abbiamo finito, tutti al computer, collegati da remoto». 55 anni di carriera da festeggiare con un cofanetto tutto nuovo che, però, non è ancora uscito: «Con il successo di “Mille” non ho avuto tempo per il mio cofanetto del 55º – dice – ma adesso mi ci dedicherò, anche in mezzo a mille impegni, come le domeniche da Fabio Fazio, “The voice senior”, una sorpresa a “X factor” e un’altra che non posso rivelare. Oltre a questo i programmi, per ora sulla carta, per nuove collaborazioni sull’onda di “Mille”. A Natale, però, il mio cofanetto deve uscire!».
Inutile dire che la serata si conclude con un gigantesco “karaoke”: tutta la piazza, gremita di gente, che canta “Mille”, con Orietta a gran voce. Ovviamente soddisfatto il sindaco Andrea Massari: «È bello poter avere qui colei che ha raccontato l’Italia al mondo: Orietta Berti ci trasmette la gioia di scommettere sulla nostra terra».