L'insostenibile Natale di Charlie Gnocchi: il nuovo disco
VALENTINA CRISTIANI
Il fidentino Charlie Gnocchi canta il Natale della pandemia nel suo nuovo disco «L’insostenibile e indispensabile banalità del Natale» in collaborazione con Roberto (Fish) Ghisoli, Gabriele Zoboli, Lucia Ghillini e Fabris Khan.
IRONIA DELICATA
Tocca la realtà con il tipico stile ironico che lo contraddistingue il conduttore radiofonico e volto noto di Striscia la Notizia nelle dieci tracce contenute nel cd, tra cui «Oh Amazon», «Zampognari ignari» e «Natale Pandoro», dove, in questo Natale di grandi incertezze, l’ultima chance è portare un pandoro al compro oro o domandare, come regalo, un lavoro.
BRANI ORECCHIABILI
«Babbo Natale a noi nipotini regala vaccini per i nostri nonnini, Babbo Natale basta trenini, vogliamo giocare con i nostri nonnini», recita invece il testo, tanto delicato quanto pungente, dal titolo «Babbo Natale». Un disco, insomma, per affrontare il Natale ai tempi del coronavirus. «Sono brani di un minuto, tutti orecchiabili, con un fondo di riflessione - spiega Carlo Ghiozzi, in arte Charlie Gnocchi, fidentino, classe ‘63 -. Purtroppo ci accorgiamo di quanto sia preziosa una cosa quando ci viene tolta, come la banalità del Natale coi propri cari. Al di là dell’aspetto religioso, se fino a poco tempo fa ci lamentavamo dello stress per la preparazione del pranzo natalizio, dell’affannosa ricerca dei regali, della banalità dell’albero, del presepe e del pandoro, quando ti privano di tutto questo ti rendi effettivamente conto dell’importanza di ogni minimo dettaglio».
OTTAVO ROMANZO
Oltre al cd, ha pubblicato il suo ottavo romanzo «Mammamoka» con prefazione firmata dal critico d’arte e saggista, Vittorio Sgarbi. «La mamma è la più grande influencer di tutti i tempi. Anche la moka. È una femmina meccanica che dispensa energia e felicità. Ingegno italico e bellezza. Anche Vittorio è d’accordo. La mamma è decisiva nelle nostre scelte e noi due abbiamo avuto mamme importanti e storie da raccontare. Tutti vogliono il successo. Alcuni lo avranno altri no. Come i protagonisti delle mia strampalate storie, alcune verosimili».
STRANE TORTE
Qual è la storia, tra quelle raccontate, più curiosa? «La storia più incredibile è quella di mamma Oriana Pizzelli del Tananai, ristorante di Parma, che, per ritrovare l’antico successo confeziona tortelli alla marijuana con la complicità del figlio Ercole (storia inventata). In realtà mia mamma Adriana è, forse, la miglior cuoca del mondo e anche la più onesta!». Nel romanzo viene citato il suo incontro con lo scrittore parmense Alberto Bevilacqua che ha frequentato a Roma. Cosa ha significato per lei? «Alberto Bevilacqua era di Parma e mi voleva bene, ma era molto sensibile mentre io un allegro cialtrone. Non era facile frequentarlo e mi sentivo spesso in difficoltà per il divario culturale. Penso però che neanche lui, successo e soldi a parte, avesse trovato la chiave della felicità».