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Papa Leone e Papa Francesco nel tappeto di Vidalenzo - Foto

Papa Leone XIV e Papa Francesco al centro del tappeto artistico, conosciuto anche come "Infiorata" che è stato realizzato nella chiesa parrocchiale di Vidalenzo dai monaci benedettini "Custodi del Divino Amore". E’ questo che balza agli occhi del visitatore, in un vero e proprio spettacolo di colori e di arte, che ha richiesto un lungo lavoro da parte dei monaci stessi e dei volontari della comunità.

Il tappeto artistico a Vidalenzo è visitabile la domenica dalle 9 alle 19 e nei feriali dalle 8 alle 12, dalle 13.30 alle 19 e dalle 20.45 alle 21.30. Quello di Santa Franca tutti i giorni dalle 9 alle 11.30 e dalle 14 alle 18.30.

Giunto alla sua quinta edizione il tappeto artistico del Corpus Domini è molto più di un’opera decorativa: rappresenta un itinerario spirituale, un ponte tra terra e cielo, tra fede e comunità. Quest’anno, la sua realizzazione è stata anticipata alla celebrazione dell’Ascensione di Gesù, giorno in cui Cristo lascia la terra per tornare al Padre, ma non abbandona i suoi fedeli. La sua promessa diventa certezza: lo Spirito Santo è il nostro consolatore, la nostra guida, la presenza di Dio che ci accompagna nel cammino della vita. Il tema scelto per il Giubileo 2025, "Speranza", risuona profondamente nel cuore della comunità di Vidalenzo. L’arte del tappeto diventa un messaggio vivo, fatto di simboli e immagini che raccontano la missione della Chiesa, il ruolo dei suoi pastori e l’amore di Dio per l’umanità.

La struttura del tappeto è suddivisa in quattro riquadri, ognuno con un preciso significato spirituale. Nel primo riquadro Papa Leone XIV, che riceve la successione apostolica direttamente da San Pietro, accompagnato da Sant’Agostino, figura di grande profondità teologica e spirituale. Nel secondo riquadro Papa Francesco, che con un gesto paterno saluta la comunità, lasciando un’eredità di fede e speranza; nel terzo ecco lo Spirito Santo e Maria, Madre della Chiesa, che illuminano il cammino e ci ricordano che l’amore di Dio è sempre presente e, nel quarto, la Basilica di San Pietro, simbolo della Chiesa universale, con le sue colonne che accolgono e abbracciano il mondo, impreziosita dal segno del Giubileo. L’ opera artistica si sviluppa dalla soglia d’ingresso della Chiesa fino all’altare, creando un percorso simbolico dell’anima che si avvicina a Cristo, portando con sé le gioie, le sofferenze e le preghiere di ogni fedele.

"Ma il tappeto artistico - spiegano i monaci - è anche una testimonianza di vita comunitaria: un'opera realizzata insieme, con fatica, impegno e dedizione. Quest’anno la comunità ha vissuto momenti di gioia, come il matrimonio di due fedeli, che ha arricchito la parrocchia con una nuova famiglia. Ma ha anche attraversato il dolore: molte mani si sono unite nella preparazione del tappeto, alcune cariche di speranza, altre segnate dalla sofferenza. Ogni petalo posato - proseguono i monaci - è simbolo della delicatezza della fede, della bellezza che fiorisce anche nelle difficoltà. Ogni seme piantato rappresenta la speranza, la promessa di un futuro che si apre davanti a noi, la certezza che la vita continua nonostante le prove. Ogni chicco raccolto è il frutto maturo della preghiera e della dedizione, il dono che si offre agli altri, il nutrimento che fortifica la comunità. Il tappeto artistico del Corpus Domini non è solo un’opera visibile, ma un segno di fede, un invito a riflettere sul cammino della Chiesa e sulla missione di ogni cristiano. L’Ascensione di Gesù potrebbe sembrare un momento di distacco, un addio. Ma, in realtà, è il passaggio verso un’altra forma di presenza: Cristo non abbandona i suoi discepoli, li prepara a ricevere il dono dello Spirito Santo, la forza che permetterà loro di andare nel mondo e annunciare il Vangelo. Nel contesto del Giubileo 2025, questo messaggio assume un significato ancora più profondo. La speranza non è solo un’emozione, ma una certezza: è la fiducia che Dio cammina con noi, anche nei momenti più bui. È la consapevolezza che la sofferenza può trasformarsi in amore, in preghiera, in un gesto di misericordia verso gli altri".

Anche l’oratorio di Santa Franca, anch’esso affidato ai monaci di Vidalenzo, contribuisce con una rappresentazione artistica dedicata al tema del Giubileo e alla figura materna di Maria, che accoglie e guida. La connessione tra la Chiesa di San Cristoforo e l’Oratorio di Santa Franca si manifesta simbolicamente come un ponte, un segno di unità e comunione. 

"Non importa chi ha lavorato, chi ha pregato, chi ha donato il proprio tempo per la realizzazione di questa opera - aggiungono i monaci -. Ogni gesto, ogni sacrificio, ogni pensiero è custodito nelle mani di Dio, che accoglie e protegge ogni anima con infinito amore. Come il petalo che si posa con delicatezza, il seme che germoglia nella speranza e il chicco che nutre la vita, anche noi siamo chiamati a lasciare un segno, a coltivare la fede, a donare il frutto della nostra preghiera. Il tappeto non è semplicemente un’opera d’arte, ma un cammino di fede, un’esperienza condivisa, una testimonianza che ci invita a non smettere mai di sperare".