il caso
La querelle Biatore-Bonelli non finisce: "Vieni al Twiga, ti insegno a lavorare", "vengo se lascia Montecarlo e paga le tasse in Italia, dove è nato"
Il lungo botta e risposta sulle concessioni balneari tra Briatore e Bonelli, l'ultimo attacco è dell co-portavoce di Europa Verde: «Accetto la proposta di Briatore di lavorare al Twiga compatibilmente con i miei impegni parlamentari, e ci vedremo quest’estate al Twiga. Ma accetto ad una condizione , quella che lui riporti la sua residenza da Montecarlo in Italia così potrà pagare le tasse nella Nazione dove è nato». Il primo commento è del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra: «La posizione della premier Meloni riguardante le concessioni balneari è preoccupante riguardo alla trasparenza e alla conformità alle norme europee. Il rifiuto di indire gare per evitare la cessione delle spiagge a società straniere è una motivazione falsa, soprattutto considerando alcuni casi emblematici. La Meloni difende solo privilegi perché ad esempio alcune concessioni sono di società i cui proprietari sono Briatore, residente a Montecarlo, che paga solamente 20.000 euro all’anno per una concessione che genera un fatturato di oltre 10 milioni di euro con l’attività del Twiga, associata a Santanchè, o ancora il principe del Qatar che gestisce tratti di spiaggia in Costa Smeralda pagando poco più di 10.000 euro all’anno, nonostante gli alberghi di lusso a lui collegati fatturino oltre 50 milioni di euro annui. Questi esempi dimostrano chiaramente un’evidente disparità e privilegi ingiustificati». La risposta dell'Imprenditore: "Non lo conoscevo, sapevo che faceva il politico, ma non esattamente di cosa si occupasse. Questa gente non serve a niente, sono centocinquantamila euro all’anno circa di stipendio pagato dagli italiani, letteralmente buttati via, sono rami verdi, nemmeno buoni per fare il fuoco. Hanno un corto circuito nella testa, sono dei disfattisti che ci vorrebbero tutti rovinati, sono degli scappati di casa. Persone come Bonelli non hanno mai lavorato, non sanno cosa vuol dire un colloquio di lavoro, non sanno cosa vuol dire fare un training alle persone. Non hanno nessuna idea di cosa voglia dire lavorare. Venga a lavorare tre mesi con noi. Allora sì che si renderà conto di cosa vuol dire lavorare”. Bonelli aveva replicato: "Un signore, un tale Britore, Bratore, forse Briatore, mi ha attaccato dicendo che io non capisco nulla perché lui con il suo stabilimento balneare dà da lavorare a 180 persone e che se ha la residenza fiscale a Montecarlo che ce ne frega a noi, lui potrebbe averla anche nel Kazakistan… Vede signor Britore, Bratore, Briatore, c'è qualcosa che lei non ha capito, il punto non è se lei dà da lavorare a 180 persone, ben venga. Il punto non è se lei fattura 10 milioni di euro. Ne può fatturare molti di più per quanto mi riguarda. La questione, che lei non dice, è che lei paga allo Stato italiano per la spiaggia del Twiga solo 20mila euro l'anno un vero regalo, a chi poi è milionario, e questo francamente lo troviamo inaccettabile. Poi lei dice che bisogna sostenere il governo Meloni che sta facendo bene. Sta facendo bene? Sapete che sta facendo sulle spiagge? Vuole privatizzare e cementificare le ultime spiagge libere per tutelare i privilegi di quegli con gli stabilimenti balneari compresi quelli di Briatori e Santanchè. Ecco questo è il governo Meloni. Questi patrioti che dicono 'difendiamo l'Italia’ e poi si fanno la residenza fiscale a Montecarlo. Ecco i patrioti del governo Meloni, i patrioti di Fratelli d'Italia. Briatore è un cafone. Io sono nato e cresciuto nella periferia romana, a Casal Bertone. Per pagarmi gli studi la sera facevo il cameriere”. E assicra Bonelli che mai metterà piede al Twiga: “Che venga lui qui in Parlamento. Ai bagni dei ricchi preferisco il lido di Ostia”.