Consigli per le Feste
Per la vera giovinezza non serve il bisturi
Riscoprire l’umano tra le corse del periodo natalizio
Dunque, bene, si spera, si siano ormai effettuati tutti gli acquisti o quasi per l’imminente Natale e si riguardino le liste fatte, se c’è tutto quello che avevamo annotato, se sono entrate delle «voci» nuove, nella compulsione del «Comprare! Avere! Regalare!» o si è sforato il budget, si faccia mente locale e… un sunto, su ciò che abbiamo concretizzato e «portato a casa».
Tra chi sceglierà la cena della Vigilia e/o il pranzo di Natale in famiglia, gustando un menù tradizionale, senza concessione a contaminazioni, auguri ordinariamente normali, caldi senza eccessi, sentiti e pórti
con la gentilezza che l’occasione merita.
E auguri anche a chi, per questa ricorrenza, regala o si è fatto un regalo... apparentemente o forse realmente non necessario ma... gratificante...! Questo lo dice la tendenza «pagana» dell’anno: iniziare l’anno nuovo con la prospettiva di sentirsi più belli o belle.
Tra i regali più gettonati in questo Natale c’è il «ritocco», spesso leggero o quasi invisibile, che i partner pensano di regalare alla propria dolce metà. Pare che siano arrivate sempre più richieste di mariti o mogli che vogliono regalare una visita dal chirurgo plastico con l’obiettivo di un possibile trattamento estetico. Una visita in cui confrontarsi con il professionista sulla necessità o meno di intervenire. Ora richiesta pare sia di amiche o amici per filler e tossina botulinica, «per dire addio alle rughe o ridefinire le labbra».
Ma al primo posto assoluto, un vero e proprio trend, c’è la medicina «anti-aging», cioè il sembrare un po' più giovani, senza stravolgere i tratti somatici, come è accaduto per troppo tempo: niente più labbra a canotto, niente più zigomi con volumi da insenatura, ora anche il collo può essere trattato con una specie di «tirante», invisibile, ovviamente, che stira la «gorgiera»: la pelle che, attratta dalla forza di gravità, scende e poi scende e poi scende ancora, come a formare il collare che si usava ai tempi di Maria Stuarda, e ci si chiede, è consequenziale farlo, se in parallelo a quest’esigenza nell’apparenza ce n’è anche una non necessariamente spirituale ma almeno umana, relazionale.
E allora, pensiamo a qual è il bene più prezioso del presenteo... Risposta pronta e sicura: il tempo, quello che ci fa correre per buona parte dell’anno e che almeno per le Feste potrebbe essere frenato, e questo auspicabile stratagemma potrebbe rivelarsi una piacevole quanto insolita sorpresa per noi: dedicare un po’ di tempo ai familiari, anche a quelli che non sono inclini a «rose e fiori», rivolgere uno sguardo e una carezza ad animali fermi e rinchiusi in un canile e pensare a quanta tristezza c’è nella loro mente senza riuscire ad esprimerla con le parole ma con gli occhi (e la mestizia dei quattrozampe è anche più eloquente) e prendersi un impegno con uno di loro ripagherà per tutta la durata della convivenza anche l’umano «buono».
Non c’è tempo che possa portarci niente di positivo, rilassante o utile se il tempo ci è sottratto solo dalle incombenze: se, come si fa con la torta, ce ne prendiamo una bella fetta e la dividiamo con altri, ne godremo un beneficio autentico: altro che «trattamento anti-age»! Se l’anima non invecchia anche il corpo saprà come affrontare i giorni a venire, l’anno in arrivo... Buone Feste.