Fruttata, barocca o opulenta: quando la bolla parla italiano
La bolla come metafora di vitalità e di festa. Di brindisi anche in solitaria: auspicio di tempi migliori, in via del tutto eccezionale. All’insegna dell’italianità una serie di suggerimenti fuori dal giro dei marchi più noti per un Natale più curioso e a prezzi accessibili.
Partiamo dal Veneto con un vitigno poco noto tanto meno nel mondo delle bollicine, il Wildbacher (dal tedesco «ruscello selvaggio»), un vitigno austriaco originario della Stiria occidentale, più precisamente del comune di Wildbach e migrato poi nella Marca Trevigiana nel Novecento. Da notare che i conti di Collalto di stanza nella Marca Trevigiana già dal XII secolo coltivavano già il vitigno. Artefice di questa coltivazione è stato Rambaldo VIII di Collalto che da allora lo mise a dimora. E lo riprende in versione spumante Col Sandago con il Wildbacher Rosé che smussa la parte selvatica del vitigno a favore di quella floreale e fruttata.
Sempre in zona una chicca piuttosto economica dal re del Breganze. Proprio Fausto Maculan si cimenta in questa bolla a base di Chardonnay con note di frutta e agrumi molto piacevole: il Brut Breganze tre Volti. In Trentino invece un produttore poco noto ma di grande personalità: Zeni Schwarzof Maso Nero. Nella sua gamma optiamo per l’opulento Trentodoc Dosaggio Zero Pinot Bianco. Un’edizione limitata in un migliaio di bottiglie. Fermentazione in legno, 60 mesi di sosta in bottiglia per uno spumante ricco già dal naso per le note fruttate, tostate e vanigliate, un impulso a cui fa seguito una bocca che lo asseconda per una bevuta ricca e barocca. Per amatori.
Da un suolo ricco di calcare e marne l’azienda Lo Sparviere presenta un Franciacorta Riserva Franciacorta Extra Brut (da uve Chardonnay in parte vinificato in legno). Risaltano note di frutta a pasta gialla, miele di castagna e una ricca speziatura. Il sorso è caldo e cremoso con richiami agrumati e tostati in un piacevole divenire. Il nome Sparviere rimanda all’effige dello splendido rapace raffigurato sullo stemma del maniero datato XVI secolo.
Spostandoci in Piemonte tra Calosso e Cossano Belbo, Marco e Alberto Cane, proprietari dell’azienda Marcalberto, hanno seguito lo stile del padre enologo Paolo di realizzare solo vini ottenuti con Metodo Classico. Come nel caso del top della gamma l’Alta Langa Extra Brut Millesimato dal perlage fine e persistente e dai sentori floreali e di pane appena sfornato. In bocca è ricco di personalità, equilibrato e opulento.
Arrivando in Puglia una chicca. I vigneti D’Araprì fanno parte di quelle terre che sono il tavoliere della Puglia e dove trova il suo habitat più idoneo il Bombino Bianco. Da questo vitigno l’azienda D’Araprì ha creato il suo fiore all’occhiello: il Riserva Nobile 2016, dai profumi aromatici ricchissimi (in primis pesca gialla), fiori primaverili e una bella nota tostata. La trama gustativa scorre tra la ridondanza e la cremosità in un rimando tra freschezza e sapidità.
an. gr.